Trubinasca (Pizzo) e Il Cantaccio da Mezzolpiano

Trubinasca (Pizzo) e Il Cantaccio da Mezzolpiano
La gita
matteoglb
4 17/07/2022
Traccia GPX

Salita per la Val Codera al solo Pizzo della Trubinasca suddivisa in due giorni (pernottamento al biv. Pedroni-Del Prà), con cima la mattina del secondo.

Molto lungo l’avvicinamento (da cartellonistica: Mezzolpiano – Rif. Brasca 4:00, Rif. Brasca – Biv. Pedroni-Del Prà 3:30), con dislivello notevole concentrato all’inizio (salita a Codera) e alla fine (salita all’Alpe Sivigia e quindi al bivacco).

Il percorso dal rif. Brasca in poi, pur in assenza di cartelli, è ben segnalato con segnavia bianchi e rossi e bolli rossi fino al bivacco. Può essere però utile sapere che: tra rif. Brasca e Alpe Sivigia i bolli/segnavia sono associati al segnale S (Sivigia); dall’Alpe in poi si troveranno segnali TVP e VP, cioè T(eggiola, ma anche Trubinasca, fare attenzione al bivio segnalato con frecce in vernice), P(orcellizzo) e V(aninetti, cioè il nome del bivacco precedente l’attuale).

Il bivacco è piccolo e visibile solo all’ultimo secondo; i posti di emergenza sono 11, ma in configurazione normale (tavolo al centro e brande aggiuntive appese al muro) ne conta 6. Presenti coperte.

La traccia per la salita al Pizzo è quasi interamente segnalata con ometti. Dal bivacco consigliamo di seguire il sentiero che va verso E e circa 100m dopo il bivio tra passi di Trubinasca e Porcellizzo (segnalato con frecce su masso, circa 300m metri dopo il rifugio) prendere il canaletto detritico che sale (presenti ometti ma non evidenti). Una volta raggiunto l’altipiano composto di grossi massi di granito proseguire dritti e solo in prossimità della parete finale andare verso sinistra per prendere l’intaglio con passi di I che conduce al pianoro di vetta (vari ometti presenti, alcuni possono trarre in inganno e far girare a sinistra prima del dovuto ma il sentiero rimane comunque su semplice pietraia e permette di raggiungere l’intaglio senza particolari problemi).

Salita impegnativa per lunghezza e dislivello, ma ripaga per panorami e ambienti: la vista dalla cima del Pizzo della Trubinasca è magnifica (visibile l’intero spigolo del Badile, si riescono a vedere e sentire le cordate che lo salgono) e l’ambiente selvaggio dell’alta Val Codera è affascinante.

Sconsigliato però in caso di acqua o di forti precipitazioni nei giorni precedenti (specie a salire all’Alpe Sivigia, nel pezzo con catene prima del Bivacco e nella salita al Pizzo ci sono punti delicati in caso di rocce bagnate).

Fare attenzione alla disponibilità d’acqua: le ultime fontanelle si trovano all’Alpe Coeder (Rif. Brasca), da qui in poi si costeggia il torrente Codera che però in caso di scarse precipitazioni può essere, specie nella parte finale, in secca. Si incrociano altri torrenti poco prima delle scale che portano all’Alpe Sivigia e nelle vicinanze della stessa. Prima delle catene si incrocia un flebile torrentello in mezzo ad una pietraia, ma con la forte siccità di quest’anno aveva portata minima (si riusciva a riempire la borraccia solo travasando l’acqua con il bicchierino). In prossimità del bivacco non abbiamo trovato acqua, anche se dalla cima abbiamo notato che in direzione del Passo Porcellizzo sono presenti dei laghetti di fusione.

In generale portarsi abbondante acqua (almeno 2/3 litri specie in caso di giornate calde) e cibo; tenere conto che dal Rif. Brasca in poi si è completamente fuori dalla civiltà.

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