Mancata per un soffio la cima tre anni fa salendo dalla Malvassora, oggi parto poco dopo le cinque dalla diga per chiudere il conto con la croce di vetta. Nulla da segnalare per quanto riguarda il sentiero per il rifugio e per il colle dei becchi. Solo nella parte superiore, prima di deviare per il colletto dei Becchi, si trova ancora un lungo nevaio interrotto in un paio di punti che però si percorre abbastanza agevolmente grazie allo scarso rigelo. La salita al colletto non l’ho trovata così scabrosa se non nella sua ultima parte dove invece si presenta parecchio sfasciumoso e con terriccio scivoloso. Fino al colletto ho impiegato circa 2 ore e 30 dalla diga tenendo un passo costante ma mai forzato. Partito per la cresta ho cercato di tenere il più possibile il filo e qui ho scoperto che molti di quelli che hanno relazionato precedentemente e che hanno banalizzato le difficoltà incontrate, non devono aver fatto la stessa cosa altrimenti si sarebbero accorti che non tutti i passaggi erano così banali. Magari le mie sensazioni saranno state amplificate dal fatto che ero solo, ma se ci si ostina a tenere il filo qualche bel “passaggino” lo si incontra eccome. Tuttavia, non avendo dovuto perder tempo con le manovre di corda sono potuto giungere in cima in circa un ora sempre senza correre. Ottime le nuove soste a spit e anello di calata sulla normale: con 4 doppie e un po’ di pascolo su cenge si arriva comodi al colletto.
Bel modo di salire al Becco se non si hanno soci con cui salire le vie sulla sud-est (anche se quelli bravi lo fanno anche da soli)
P.S. aggiungo a posteriori, avendo poi letto della via Pin Up sulla parte superiore della cresta, che stando quindi sul filo e seguendo dunque la via in questione, la difficoltá è data di 4b. Confermate le mie impressioni