Dalla sosta n° 3 bisogna salire un diedro fessurato immediatamente a sinistra della sosta, per 5 m circa, dopo il quale ci si trova su un diedrone appoggiato ascendente verso sinistra, non seguire il diedrone (chiodo visibile in alto), ma prendere direttamente la fessura-lamone staccato subito sulla destra, seguendo la quale si raggiunge la sosta che si trova più in alto sulla destra.
Conoscendo le altre realizzazioni, dell’autore di questa via, mi aspettavo di percorrere una bellissima linea di congiunzione di fessure e diedri stratosferici.
Stavolta però sono rimasto un po’ deluso, mi è sembrata una via solo a tratti bella.
Nonostante l’assenza di protezioni fisse lungo i tiri la conformazione della roccia, consente di proteggersi, con friend e dadi, abbastanza facilmente.