Trento (Punta) da Castello, anello Valloni Giargiatte e dei Duc

Trento (Punta) da Castello, anello Valloni Giargiatte e dei Duc
La gita
giada
5 26/08/2010

Fatto variante in discesa dal selvaggio Vallone dei Duc per il ritorno.

Giro ad anello veramente splendido e incantevole, la prima parte è lungo il giro del Viso ed è un pò troppo frequentata per i miei gusti, sulla Trento credo salga veramente pochissima gente, sulla Malta un pò di più e il selvaggio vallone dei Duc comincia ad esser un pò troppo frequentato per i miei gusti ma è ancora un posto tranquillo! Molto più tracciato di quando anni fa c’ero stata per fare la cima delle Lobbie. Meraviglioso il bosco dell’Alevè che ti avvolge col suo incatevole respiro profumato!! Insomma, dire consigliato a chi ama i posti selvaggi e incantevoli, non disdegna lunghe pietraie e percorsi fuori sentiero, e non si spaventa della lunghezza dell’itinerario, è poco!
Con Carla fatta la levataccia, ci incamminiamo nel vallone di Vallanta, lungo il sentiero poco prima di svoltare per il nostro giro, ci raggiunge Massimo di Savigliano che farà l’escursione con noi. Siamo saliti come da relazione nel vallone delle Giargiatte, salita alla Punta Trento dal canale occidentale (niente segni nè ometti)veramente scivoloso e pericoloso per la caduta delle pietre, ci siamo tenuti sulle rocce sul lato sinistro salendo per non scivolare giù con le pietre. Raggiunta la vetta pranziamo sul balcone a sud con vista mozzafiato sui dintorni e sul mare della pianura padana. Leggendo qualche foglio di carta che c’è dentro un barattolo sulla cima, ci rendiamo conto che quassù ci deve venire veramente poca gente, e tra questi pochi leggo con piacere il nome dell’amico di Finale Giorgio Massone, credo siano veramente poche le vette dove non è stato!!
Scesi dal pendio canale sul lato sud, si possono sfruttare alcune cenge erbose per abbassarsi, poi è meno ripido e le pietre sono più stabili del canale di salita, anche di qua niente segni, nè ometti. Se posso permettermi, lo consiglio anche per la salita in quanto è meno faticoso e meno pericoloso del canale descritto per la salita. Ritornati al Passo di S. Chiaffredo saliamo alla P. Malta (indicazioni per il vallone dei Duc) dove si ha un altro colpo d’occhio spettacolare (ha ragione CarloG quando dice che il posto può causare assuefazione e non si vorrebbe più venir via!)ma aimè, nonostante vago con la mente cullata da questi meravigliosi posti, il mio amato mare è lontano e bisogna pur tornar giù….
Ora facciamo una variante all’itinerario proposto e ritorniamo al passo con l’ometto e scendiamo nel Vallone dei Duc, che ben segnato porta giù nel vallone a collegarsi al sentiero che sale al Passo dei Duc. Attraversiamo il meraviglioso bosco dell’Alevè, una tappa al rifugio Bagnour è d’obbligo per una bella merenda con torta di mirtilli e coca per rimetterci in sesto per il lungo viaggio di ritorno.
Non una nuvola tutto il giorno e tolta la parte del giro del Viso, incontrato solo due persone con un cucciolo di cane. Bellissimo l’incontro con i simpatici scoiattoli che giocavano a rincorrersi sugli alberi nel bosco dell’Alevè!!
Giunti a Castello io e Carla salutiamo Massimo di Savigliano che ci ha fatto compagnia oggi, gli prometto che la prossima gita sarà alla Michelis e Dante dove voleva già andare oggi, e ci avviamo alla volta della Liguria.

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