Chasseur (Col) traversata Rifugio Monzino – Rifugio Borelli per il sentiero attrezzato Too de la Granta Coursa

Chasseur (Col) traversata Rifugio Monzino – Rifugio Borelli per il sentiero attrezzato Too de la Granta Coursa
La gita
ansaldonicola
5 22/07/2024
Accesso stradale
Partire da loc. Purtud nel parcheggio del camping “La Sorgente”
Traccia GPX

Salita al Bivacco Borelli
Partenza dal Camping (bosco del Peuterey)
Avvicinamento circa 400 D +
Novità: le catene non ci sono più sono state sostituite con cavo d’acciaio lasco posizionato negli stessi punti delle catene stesse. Difficoltà della ferrata come prima ma cavo più scorrevole. Ferrata corta ma molto piacevole 200 D + circa poi dalla fine della ferrata ancora 200 D + per raggiungere il Bivacco.

Dal Bivacco Borelli
Al Col des Chasseurs:
Si attraversa il “Fauteuil des Allemands” con una progressione in diagonale di circa 400 D+ su sfasciumi e rocce. Presenza di bolli gialli che poi si trascurano alla fine portando questi all’attacco dell’Integrale dell’Aiguille Noire de Pueterey. Si ripiega verso sinistra e ci si porta sotto l’attacco del Col Chasseur ( il secondo a Sinistra ) guardando la Noire

Col Des Chasseurs – salita alpinistica PD+ circa 50/60 D+
Ci si porta alla sinistra del nevaio. Le corde non si vedono perché son sotto il nevaio. Consiglio di salire un tratto di nevaio fino all’attacco di alcune rocce arrampicabili ( ||| grado ) sulla sinistra… che ci porteranno 10/15 metri più su ad intercettare il cavo metallico. Qui si può far sicurezza con corda per chi avesse difficoltà a salire. L’incavo del colle procede poi molto verticale per una ventina di metri dove si intercetta poi un traverso dotato di anello di calata e sosta. Dopodiché la salita si fa più morbida fino alla fuoriuscita del canalino. Il colle è molto stretto e cala ripido subito dall’altra parte. La salita risulta molto fisica in quanto il cavo non può garantire sicurezza (impensabile fare un “machard” o un “Prusik” ad ogni spezzone di cavo. Quindi converrà procedere in trazione con le braccia per la maggior parte del tempo. Tra l’altro la roccia è umida e muschiata a complicare la salita. La discesa lato Monzino risulta più morbida ma molto ripida e lunga. Inizialmente su prato e sfasciumi poi verso la fine si arriva ad un nevaio e qui cominciano i problemi. Il cavo finisce sotto il nevaio e gli ultimi fittoni sono rotti o staccati. Quando si arriva sotto al nevaio necessaria una picozza per poterne uscire ed anche poi per poter scendere in disarrampicata sul Nevaio stesso. Ramponi o ramponcini bastano. Cercare di uscire dal nevaio abbastanza in fretta in quanto ci sono frequenti scariche di pietre e pietruzze.

Attraversamento lato ghiacciaio Freney:
Cercare di restare a mezza costa sotto i seracchi terminali del Freney (non pericolosi in quanto quella zona è in piano) andare ad intuizione o intercettare qualche omino di pietra che ci ricondurrà alla base dell’ultimo troncone di ferrata per la salita al Monzino tra un guado e l’altro dei torrentelli creati dal ghiacciaio
Poi Ferrata Franco Garda.

Sconsiglio attualmente la discesa dal vecchio sentiero attrezzato “Luigi Glarey” in quanto poco manutenuto e non sicurissimo a detta dei gestori del Monzino

Fatta all’incontrario salendo dal Bivacco Borelli… consiglio questa salita in quanto la discesa da relazione richiederebbe una o due calate in corda doppia evitabili se si fa all’incontrario…

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