Non abbiamo colto la deviazione a destra prima dell’alpe Drosa che effettivamente non è segnalata. Saliti dopo l’alpe della Drosa in linea abbastanza retta per tracce fino al pianoro a q 2300. Di li abbiamo puntato quasi direttamente la Bocchetta risalendo tra fasce erbose e pietraie fino a recuperare il sentiero segnato con i bolli rossi. Dalla bocchetta fino in cima seguendo le indicazioni della relazione e cercando i passaggi a noi più congeniali.
Nebbie e nuvoloni di calore che solo ogni tanto si diradavano hanno reso più complicato reperire il sentiero. Avere dietro la traccia GPS ci ha permesso di non perdere troppo tempo.
Erba scivolosa nei pendii ripidi, rododendri e cespugli che spesso nascondono insidiosi buchi… in una sola parola: ravanamento.
La parte escursionistica di avvicinamento (EE) è sicuramente più complicata di quella di molti altri itinerari di pari difficoltà alpinistica (F).