Percorso spettacolare sotto l’aspetto panoramico con passaggi sulle sommità dei profondi e ripidi canaloni, forse i più selvaggi della Valle dell’Orco a cui peraltro sono affezionato per i ricordi della prima infanzia.
N.B. Il tratto critico di salita, ovvero la salita del gradino su cengia esposta, è forse più facilmente aggirabile, scegliendo il passaggio sulla più larga cengia che sta al di sotto di quella da noi percorsa e che dovrebbe portare ad una zona dove svoltando a destra per stretti canali erbosi dovrebbe essere possibile raggiungere il piano superiore; il condizionale è d’obbligo in quanto non verificato ma solo visionato dal piano superiore.
Era già da un bel po’ di tempo che mi frullava in testa l’idea di questo giro; ieri sera, ho lanciato l’idea all’Amico Franco, che come sempre accetta di buon grado le mie pensate. Stamane verso le 6 e 30’ ci siamo incamminati sulla sterrata, per evitare di inzupparci subito gli scarponi, vista la gran quantità d’acqua trattenuta dall’erba, poi è iniziata una specie di corsa contro il tempo per arrivare in vetta prima dell’arrivo della nebbia. Personalmente molto soddisfatto, anche molto stanco, ma contentissimo, un grandissimo grazie a Franco!