Anche stavolta la partenza è da Orcesco, preferibile provenendo dalla Valle Vigezzo. Lunga gita in una giornata dal meteo quasi perfetto; solo il panorama verso le montagne più lontane è precluso dai cumuli formatisi mentre saliamo. Sentieri in buone condizioni fino al Passo di Biordo; in seguito, percorriamo il primo tratto di cresta verso l’antecima, chi seguendo le roccette lungo il filo, a volte esposte ma senza difficoltà eccessive, chi invece qualche decina di metri più in basso sul versante Valgrandino su prati ripidi con tracce ormai quasi inesistenti del sentiero presente anni fa su questo versante. La seconda metà della cresta, dove la pendenza aumenta, si percorre invece agevolmente lungo il filo seguendo una traccia evidente che aggira sul versante vigezzino un risalto roccioso. Si attraversa una pietraia poi si riprende la cresta senza difficoltà fino all’antecima quotata 2299. Breve sosta poi proseguiamo lungo la cresta che collega le due cime; raggiungiamo in breve la vetta principale con percorso aereo, con qualche punto esposto ma senza difficoltà eccessive. Al ritorno, dopo essere passati per l’Alpe Fornale dove va segnalato che la fontana è asciutta, raggiungiamo Campra. Mentre il resto del gruppo fa rientro lungo la mulattiera, con Beppi seguo un percorso alternativo che ci evita di percorrere ancora il bosco devastato dalla strada, dai tagli e recentemente anche dal vento e dal bostrico. Dalle ultime baite di Campra scendiamo nel valloncello sottostante dove troviamo il sentiero che dopo aver attraversato i due rami del Rio Lupo porta ai ruderi dell’Alpe Rosso; scendiamo poi senza percorso obbligato, tenendo come riferimento il vallone del Rio Lupo alla nostra sinistra, fino a ritrovare la mulattiera, non lontano dall’abitato di Orcesco.
Gita in compagnia di Beppi, Claudio, Clemens, Cristina, Ermanno, Laura e Tom.