- Accesso stradale
- Ultimo tratto staerrato ma abbastanza buono.
Partiti dal Rifugio Dibona dove abbiamo pernottato (più che un Rifugio un alberghetto, però con tariffa quasi da Rifugio e dove siamo stati veramente molto bene!) dopo la Kaiserjager al Piccolo Lagazuoi. Fino al Rifugio Giussani si sale facilmente su ampio sentiero. La vista della Via Normale dal Giussani, però, è abbastanza scoraggiante. In effetti il percorso, anche se privo di vere difficoltà, soprattutto in salita è piuttosto laborioso. Intanto per il terreno, veramente poco stabile, caratterizzato da ghiaioni scivolosi con molto detrito sulle rocce. Poi perché non c’è una sola traccia ma molte che si intersecano tra loro e, non da meno, i segnavia blu che dovrebbero essere seguiti, spesso non si trovano perché il pendio cambia aspetto molto frequentemente (così ci è stato detto da un’escursionista locale)! Senza parlare dell’infinità di ometti che, alla fine, complicano solo le cose. Discesa più semplice perché, ovviamente, dall’alto si intuiscono meglio i passaggi migliori. Tratto finale dalla spalla non breve ed abbastanza faticoso anche se su terreno più facile. Giornata veramente spaziale, senza una nuvola, anche se purtroppo in vetta vento fortissimo e freddo che non ci ha consentito di goderci la cima. Dalla cima panorama letteralmente infinito! Molti altri escursionisti e ferratisti in arrivo dalla Lipella. Vista la presenza di molte persone e la tipologia di terreno noi abbiamo preferito indossare il caschetto. A prima vista potrebbe sembrare superfluo ma, in effetti, mentre eravamo in discesa, qualcuno ha scaricato un po’ di sassi! Abbiamo poi trascorso la notte al Giussani per poter affrontare riposati il lungo viaggio di ritorno. Rifugio Giussani molto bello ed ottimo trattamento. Moltissimi camosci in zona. Con Fausto e Michele.