Salita nel complesso lunga e faticosa. Dalla zona del lago Peyron in su non esiste alcuna indicazione salvo qualche ometto nella salita verso il col Peyron. Per salire al colle ci siamo tenuti piuttosto a destra per rimanere il piu’ a lungo possibile su terreno erboso e abbiamo poi traversato a sinistra in prossimita’ dello spartiacque (bella vista sulla dolomitica rocca Bissort). Di li’ si vede molto bene la mole slanciata del pic du Thabor ma si intuisce anche che arrivarci non e’ comodo. Si attraversano immense pietraie poco stabili, contornando i pochi resti del glacier du Thabor. La salita finale al col du Thabor e’ ripida e faticosa, noi ci siano tenuti sulla sx per poi traversare verso dx per cengette giunti in prossimita’ del colle.
Di li’ le relazioni precedenti sembrano suggerire due possibilita’ di salita (“normale” e “canale diretto”), noi abbiamo in realta’ scelto l’unica soluzione che abbiamo visto, che, sempre a giudicare dalle relazioni precedenti (presenza di sosta a spit dopo il primo salto) e dalle difficolta’ incontrate (II/III) e’ probabilmente il “canale diretto”. In discesa abbiamo fatto 2 doppie (lasciata fettuccia e rinvio nella zona alta del canale). Dal col du Thabor al col Peyron sempre molta attenzione agli sfasciumi mobilissimi. Poi bella discesa ma molto lunga (alla fine saranno circa 23 km a/r). Gita molto consigliata per chi ama uscire dai terreni battuti (nessuna persona incontrata) e per l’ambiente che da’ un senso di estremo isolamento, “temperato” solo dalla vista “dall’alto” della cima del Thabor (con relativa folla di escursionisti)
Grazie a Luca, che ha accettato di buon grado questa proposta per una gita un po’ da amatori, e che e’ salito da primo nel canale finale, che abbiamo trovato piu’ impegnativo del previsto.