- Accesso stradale
- Strada aperta, a tratti asfaltata a tratti battuta ma comunque ben percorribile.
- Osservazioni
- Visto valanghe a pera esistenti
- Neve (parte superiore gita)
- Crosta da rigelo non portante
- Neve (parte inferiore gita)
- Crosta da rigelo portante
- Quota neve m
- 2100
Partiti dalle grange, abbiamo portato le racchette fino alla croce di quota 2102, poco sopra la Maison de Chamois. Sino a lì si passano solo alcuni nevai, di neve ben portante, che si attraversano senza problemi. La copertura nevosa diviene più continua, appunto, solo oltre i 2100 metri, ma sino al ponte e ai pendii superiori occorre fare molti slalom per raccordare i nevai, oppure accettare qualche togli e metti (la nostra scelta). Dai 2300 in su finalmente neve continua, e anche abbondante, forse grazie alla nevicata di giovedi notte. Presenti diversi skialp, ma non c’era affollamento; traccia presente che abbiamo inizialmente sfruttato, poi dai 2600 in su con le racchette si sfondava parecchio e abbiamo battuto una pista a se.
Un po’ di vento in alto, freddo ma non troppo forte. In vetta in poco più di 4 ore, a godere un panorama davvero eccezionale, con tutte le montagne ancora belle bianche.
Discesa senza storia, su neve che nonostante il caldo ha mollato poco. Dalla colonia in giù ritorno relax tra prati in fiore e persone a passeggio.
Bellissimo ritorno al Thabor dopo 6 anni, questa volta con mio figlio Riccardo (10 years old).
Solo noi con le racchette su questo itinerario; rifugi ancora rigorosamente chiusi.