- Accesso stradale
- Nessun problema
Percorso in totale solitudine in un’atmosfera spettrale, con i boschi immersi in una fitta nebbia. Davvero affascinante. Inizialmente pensavo di limitarmi al sentiero Airone, ma poi ho deciso di aggiungere chilometri e dislivello per mettere ulteriore benzina nelle gambe dopo settimane di sedentarieta’. Il percorso lungo non merita particolarmente dal punto di vista paesaggistico ma ne guadagna in solitudine e opportunita’ di esercizio fisico. Lo strano cippo a forma di stivale vale da solo l’allungamento. Peraltro, nella zona piu’ remota dell’itinerario, mi sono imbattuto in un grande cervo. Notevole la prima timida fioritura.
Da segnalare che l’inverno ha fatto danni cospicui ai sentieri, con numerosi alberi che sono caduti e ostacolano il passaggio sul sentiero. All’inizio dell’itinerario una segnalazione avvisa che l’itinerario e’ da percorrersi a proprio rischio e pericolo. Detto cio’, i danni sul sentiero portano esclusivamente a piccoli disagi ma non a situazioni di rischio.
Veramente splendido il faggio monumentale. Ho impiegato 4h15′ per tutto il giro, soste incluse, al contrario delle 8 ore segnalate dal cartello alla partenza e le 6 che ho letto su internet. Serve comunque buon passo.
Ho incontrato solo due persone in cima alla Rocca dell”Adelasia, per il resto sono stato sempre in completa solitudine, in un’atmosfera quasi inquietante ma di grande fascino. Forte umidita’ ma niente pioggia. Anche stavolta in solitaria per evitare deliberatamente contatti ma ritornare a metter benzina nelle gambe.