Tersiva (Punta) Parete NE

Tersiva (Punta) Parete NE
La gita
sborderzena
02/06/2013

Gita in compagnia di Alain-Diego-Flowered. Alain mi parla della Tersiva già a dicembre. Sinceramente non conosco la montagna. Poi un giorno passando in macchina me la mostra. In seguito mi manda foto tenendomi aggiornato sul suo innevamento. Ma si deve pazientare perché la cima, alta sui 3mila cinque è soggetta a venti, accumuli ecc…la “tersivite” di Alain però peggiora e si fa acuta. Lo tormenta. E lui “tormenta” me. Una catena! Finalmente il tempo arriva e allora saliamo lungo il sentiero che comodamente ci porta al bivacco. Un hotel 4 stelle dice Alain. E in effetti lo è: stufa, gas, pentolame e ottimi letti dove riposare. Ci sono dei ragazzi di Lodi. Un gruppetto simpatico e rispettoso del posto. Non hanno particolari pretese di fare chissà quali gite o conquiste. Si accontentano di stare in compagnia in montagna e rilassarsi. Ottima idea. Come la zuppa che ci offrono. E ancor meglio i liquori prodotti da una ragazza del gruppo. Liquirizia e un ottimo limoncello. “Du bon ber”. Poi tutti a nanna.
La musica di “Trinità” usata come sveglia ci fa proiettare fuori dai letti e in silenzio scendiamo le scale, prepariamo la colazione e poi…si esce. Si devono superare le fascie rocciose e l’innevamento è si continuo, ma ci costringe a cercare la “via” giusta. Un pò per erba, per neve e per roccia raggiungiamo i pendii sovrastanti la fascia. E io comincio a tribolare…sfondo alla grande causa lo scarso rigelo. Invito Alain di andare, io spero di riuscire a venirne fuori: una crostaccia immonda mi rende la progressione uno sforzo pazzesco. Ma io continuo…e un pò alla volta sfodo meno. Mi galvanizzo e quasi raggiungo Alain. Alla base ci ramponiamo e incominciamo la salita della parete. La neve è molto bella: compatta e ben assestata. Superiamo la strettoia-sciabilissima-e siamp in piena parete. La pendenza ora è sostenuta, intorno ai 50° e la neve migliora con la quota: farina addensata. Meglio di così…
Gli ultimi 100m circa sono “in piedi”. Da sotto non l’avrei mai detto, ma almeno siamo sui 50°-55° (in effetti le relazioni alpinistiche parlano do 52°).
Usciti in vetta vedo la Madonna, ma questa volta non è un miraggio causato dalla fatica: una statua, in bronzo e a dimensioni reali, capeggia la cima. Poco vento e un bel sole ci viziano. Sono le 9 circa e si sta benissimo. Da qui si vede tutta la V.Aosta e anche in nostro Monviso. Stupendo.
Ci prepariamo a scendere: apro io la discesa e la neve conforta molto. Ci alterniamo meccanicamente nella discesa. Cerchiamo i bordi della parete: pendenze e neve perfette. Sci-voliamo e siamo sereni nel blu, nel bianco. In sintonia con l’ambiente. Alla strettoia due curve su trasformato, interrompono per qualche metro, il festival della neve compressa. Usciamo dalla parete e si continua su trasformata liscia e scorrevole. In basso decidiamo di scendere a estrema sinistra. Un paio di togli-metti, ma meno rocce+erba, una scelta salva-solette che ci consente di scenede un cento metri più basso su neve.
Raggiungiamo il bivacco e salutiamo i simpatici ragazzi.
Scendiamo lungo la strada sterrata e raggiungiamo la macchina. Si vede ancora la montagna: ora splende nel sole e con il binocolo godiamo delle tracce visibilissime: graffiti elementari e luccicanti. Le nostre curve…le nostre emozioni.
Du bon ski…

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