Tersiva (Punta) da Gimillan

Tersiva (Punta) da Gimillan
La gita
lucabelloni
5 17/08/2014

Salita fatta in 2 giorni pernottando al nuovo bivacco Muggia-Glarey, situato in posizione strategica proprio sull’itinerario per la vetta e molto confortevole. Salendo al bivacco noi abbiamo fatto una deviazione per raggiungere la Punta Laval e la Gianni Vert (cfr. relazione x i dettagli), mentre se si vuole salire direttamente al bivacco occorre fare attenzione ad individuare il bivio in quanto non è segnalato. In pratica, alle baite di Erveilleres (2523 m), bisogna abbandonare il sentiero 8 per il Colle dell’Invergneux, puntando ad una caratteristica baita addossata ad una roccia…qui su una pietra c’è una freccia gialla (poco evidente) che indica di passare a destra della suddetta baita, ma si può andare anche a sinistra, intanto le due tracce si ricongiungono poco dopo. Successivamente, il sentiero, che a tratti si perse un po’ nell’erba, è comunque abbastanza ben segnalato da numerosi ometti e non dovrebbe più presentare difficoltà…in pratica se si azzecca il bivio all’inizio è fatta; il tempo di salita è di circa 3 h 30 – 4 h. Il bivacco è dotato di 10 posti letto con materassi e coperte, non c’è nessuna attrezzatura da cucina e l’acqua si può trovare nelle vicinanze. Temevamo ci fosse molta più gente, invece eravamo solo noi 3…la temperatura fuori era decisamente frizzante, però tutto sommato non abbiamo patito il freddo durante la notte.
Partenza per la vetta alle 8, scesi al pianoro sottostante il percorso è evidente e segnato da moltissimi ometti fino all’inizio del ghiacciaio (quota 3.030 m circa); qui ci siamo messi i ramponi visto che la neve con queste temperature era molto dura…il ghiacciaio è ridotto e non mi pare ci siano crepacci. L’ultimo tratto prima del colletto (70-80 m di dislivello) è senza neve, ma per evitare continui gava&buta, l’abbiamo percorso con i ramponi, intanto si cammina in gran parte su terriccio e detrito fine, e quindi non davano fastidio…anche se da sotto questo tratto sembra molto ripido e impervio, in realtà esiste una bella e comoda traccia che rende la salita agevole. La cresta finale è parzialmente innevata; stando sulla destra forse si riesce ad evitare completamente la neve, anche se a tratti la traccia è coperta e quindi alcuni passaggi mi sono sembrati un po’ difficoltosi; noi, ramponi ai piedi, abbiamo alternato tratti su neve ad altri sulla traccia, scegliendo di volta in volta il terreno che ci sembrava più agevole. La cresta non presenta difficoltà se si segue la traccia, però è abbastanza ripida e a tratti, se si sale su neve, è un po’ esposta e non bisogna scivolare…Arrivati in cima alle 10.15, dove c’erano già 3 persone salite in giornata dalla Val Clavalitè. Panorama spaziale anche grazie alla giornata fantastica e senza una nuvola, si vedono tutti i 4.000 valdostani, e anche qualcuno di più…temperatura fresca, ma grazie al sole si stava bene, quindi ci siamo attardati in vetta per quasi un’ora. Discesa agevole e fatta sempre coi ramponi fino alla fine del ghiacciaio, sfruttando alcune lingue di neve siamo arrivati a quota 2.950 m, a 15 minuti dal bivacco. Il rientro è eterno (circa 3 h), ma per fortuna il sentiero è comodo e l’ambiente non fa pesare più di tanto la fatica.
Gita splendida, erano anni che la volevo fare e finalmente ce l’ho fatta!!! L’ambiente è spettacolare, la salita divertente, facile ma non banale, e il panorama dalla cima superlativo…meteo perfetto, decisamente freddo per la stagione, ma con un cielo blu che questa estate si è visto raramente (almeno nei we!!!). Parecchia gente nel vallone e fino al bivacco, in compenso pochissimi in cima (solo altre 4 persone oltre a noi, più 2-3 che hanno rinunciato nei pressi del colle)…finalmente una gita a 5 stelle!!!!

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