Ero già stato sulla Tersiva alcuni anni fa, ma con meteo pessimo e panorami consistenti in una croce, una madonna e un altare. Stavolta non si poteva scegliere giornata migliore per andare e questa bella montagna ha tenuto fede al suo nome. Siamo partiti alle prime luci da Gimillan con temperatura freschina (3°) e abbiamo camminato in ombra praticamente fino a sotto il colle. Evitato il ghiacciaio, siamo saliti alti a sinistra sotto la cresta del Tessonet, trovando terreno sfasciumoso ma compattato dal freddo, ideale per la progressione. Ci sono ancora un paio di nevai, evitabili sulla destra. Insomma, condizioni perfette. In cima, vento fastidioso da Nord, ma si è attenuato quasi subito. Chiacchierato con un valdostano arrivato dall’Alpe Peradza il quale, vista la giornata, aveva preso su un sacco con qualcosa da mangiare ed era salito. Nel frattempo è arrivato alla spicciolata il gruppo di Elio e Franco@A, con cui avevamo preso accordi la sera prima per un incontro a quota 3500, dove siamo rimasti fino quasi alle 14, tra facezie varie e il compito interminabile di dare un nome alle innumerevoli cime visibili. Sono rimasto particolarmente colpito dal colpo d’occhio verso Sud e le montagne delle valli canavesane, che è insolito poter osservare così bene in uno sguardo d’insieme. Grande gita e grande compagnia.