Ancora buona neve primaverile sui pendii sommitali. Risalito diretto fin nei pressi della vetta mettendo i ramponi a metà del pendio finale tratto 30° o poco più ma ghiacciato, anticipando il gobbone. Poche macchie di neve nelle conche, dove ormai trionfano i crochi. Sentiero di approccio all’N3 arato dai cinghiali.
Il sentiero N3, invisibile, si scorge bene dalla Torretta del paradiso, tagliando in piano il fianco della montagna. Ma lo si imbocca solo contornando la Torretta fino alla larga sella che la separa dalla Meta, quota 1850m ca. Le nuvole in risalita dal lato laziale mi hanno suggerito di abbandonare il progetto di traversare verso Altare e Petroso. Mi sono parzialmente consolato salendo la Torretta, dove sul vastissimo e selvaggio vertice, a picco sul santuario, il panorama si è aperto totalmente. E sono emozioni forti. Meteo nel complesso discreto con poco vento. Da ultimo un inevitabile plauso alla cittadinanza, alle varie autorità e alla curia che hanno supportato e contribuito alla ricostruzione del santuario (previo concorso selettivo tra vari e commendevoli progetti) di Madonna del Canneto: sembra un cementificio.