Partiti come da descrizione da Quetzaltenango, presi tre mezzi pubblici che sono stati uno spettacolo: su ogni sedile erano sedute almeno due persone, gente in piedi, bagagli viaggianti per il bus, venditori di ogni genere che salivano e scendevano in corsa per vendere di tutto e chi più ne ha più ne metta… Arrivati al punto di partenza del sentiero, iniziamo a salire carichi come bestie (qui i portatori del sud america non ci sono) e raggiungiamo in quattro ore lo spiazzo in cui ci accampiamo. Sembra di salire sul Musinè ma tremila metri più in alto e la quota si sente. Sistemate le tende, convinco la ragazza che ci accompagna a portarci sulla vicina cima del Volcán Concepción (4070m). Cena e nanna (poca e travagliata). Sveglia alle 4.30 e salita veloce alla vetta del vulcano in tempo per vedere l’alba. Spettacolo! Siamo sul punto più alto del centro America… Discesa velocissima e rientro faticosissimo con i mezzi pubblici a Xela (Quetzaltenango).
Bella esperienza, soprattutto averla fatta come la fanno i locali e senza i benefit ai quali gli occidentali possono accedere usando il denaro. Grazie a Bertha, la nostra “guida” locale, che oltre ad accompagnarci ci ha raccontato moltissimo della vita quotidiana guatemalteca; grazie anche a Luis, Manuel e Guillermo, tre spagnoli con cui abbiamo condiviso salita, fatica e soprattutto risate.