Inserito postumo a fini diaristici… via fatta ormai diversi anni fa.
Nel suo genere la via è una classica, qualcuno ogni tanto la ripete (apritori Corsi – De Carlo nel 1950).
Maggior pregio di questo itinerario è indubbiamente l’ambiente quantomai selvaggio e particolare, si sale accanto alle grandi e verticali pareti della Sud del Sumbra.
La roccia è veramente marcia e richiede esperienza e attenzione, tranne che sul tiro chiave, l’unico dove le difficoltà salgono al IV: qui improvvisamente diventa marmo buono e compatto, ma con fessure adatte per friends. Noi dopo le difficoltà eravamo usciti per paleo tutto a destra, perché ci sembrava più logico e veloce, avevamo anche lasciato un paio di chiodi su una fascia rocciosa (rottissima ovviamente) sotto l’ultimo pendio erboso prima del bosco.
Si può scendere, come nel nostro caso, anche per la normale del Sumbra (sentiero CAI) fino a Capanne di Careggine, e poi per strada asfaltata in direzione Arni, lunghissimo ma senza alcuna difficoltà.