Sulà (Testa) dall’Alpe Barnas, anello per i colli Sulè, Sulà e Lago di Peraciaval

Sulà (Testa) dall’Alpe Barnas, anello per i colli Sulè, Sulà e Lago di Peraciaval
La gita
andrea81
5 21/09/2019
Accesso stradale
nessun problema

Dall’Alpe Barnas su buon sentiero (anche se meriterebbe una ripulita dal pietrame) al Rifugio Cibrario, poco prima del quale (quota 2500 m) esco dalla nebbia passando sopra il mare di nubi, clima decisamente estivo e bellissimi colori. Al termine del Pian Sabiunin un inatteso nevaio (dello scorso inverno) proprio sul sentiero per il Colle Sulè mi ha costretto a fare una deviazione esplorativa per aggirarlo, in quanto neve dura e non avevo attrezzatura con me. Sono passato al di sopra di esso, a monte di una piccola barriera rocciosa, probabilmente non sono il primo perchè qualche vaga traccia c’è. In ogni caso nessun problema particolare, attraversamento di pietraia e mi ricollego al sentiero, che con buona pendenza porta al vallone sotto la Lera e quindi al colle Sulè. Io non avevo intenzione di salire in cima per cresta, ma fare il giro più ampio per il Colle Sulà; così sono sceso di 200 m fino alla conca delle Gavie, per poi riprendere la salita al Colle Sulà. Non ho visto nessuna traccia, ma si sale a vista senza difficoltà se non per le pendenze impegnative e il terreno un po’ faticoso. Dal colle alla cima percorso molto facile e breve.
Per la discesa ho optato come da relazione il versante nord verso il Lago di Peraciaval; premetto che avevo reperito info e traccia gps da un sito web, altrimenti non avrei avuto garanzie sulla possibilità di trovare un percorso fattibile. Ed invece l’attraversamento di quello che un tempo era il ghiacciaio di Peraciaval e ora è una distesa di detriti e pietrame si è rivelato molto facile, almeno fino al canalino conclusivo, dove a prima vista non pare di poter scendere, poi invece si nota che si passa senza troppi patemi, anche se occorre cautela per il terreno franoso. Finito il canale in breve mi sono collegato al sentiero proveniente dalla Croce Rossa, che mi ha portato prima al bel lago di Peraciaval, e quindi al Rifugio Cibrario, con tratti di sentiero un po’ scoscesi. Da 2500 m di nuovo nella coltre di nuvole fino all’auto.

Pochissima gente nella zona, un solitario alla Croce Rossa e i suoi amici al Rifugio ad attenderlo, altre tre persone al Lago Peraciaval e gente vista sul Lera. Tutti gli itinerari in zona sono esenti da neve recente. Dopo tanti anni ritorno in questa zona, che a inizio autunno regala le giornate migliori. Percorso che a me è piaciuto, un po’ di sana avventura nel cercare i percorsi fuori sentiero. Cima a torto poco frequentata.

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