Strahlhorn Via Normale dalla Britanniahutte

Strahlhorn Via Normale dalla Britanniahutte
La gita
barrosismo
4 14/09/2019
Accesso stradale
Ok a Mattmark

Partiti dalla diga di Mattmark venerdì alle 17 (dopo peripezie varie al parcheggio). Abbiamo percorso il ‘Glacier Trail’ che prima costeggia il lago, attraversa una galleria, passa da un alpeggio e con tratti anche ripidi porta a Schwarzbergchopf 2868m. Da questo colletto si scende sull’Allallingletcher (qui tranquillo, no crepacci ma tanti bedieres). Noi, arrivati nei pressi di alcuni laghetti morenici, ovvero poco prima che la traccia per la Britannia torni sul ghiaccio, abbiamo piazzato la nostra tendina. Dopo aver allestito il campo, cenato e passata qualche ora a dormire, partiamo nel cuore della notte. Non abbiamo capito al buio, né poi di giorno , quale diavolo sia il modo migliore di accedere all’Allallingletcher superiore. Abbiamo seguito gli ometti che chiaramente anche di notte (Luna pienissima!) ci hanno portato ad una pietraia sul bordo morenico. Persi gli ometti e visto il ghiaccio nero e gli inghiottitoi, abbiamo capito che il ghiacciaio non si poteva prendere da lì. Siamo stati contro la parete rocciosa alla nostra destra e con una ravanata (neanche poi grande), abbiamo trovato la traccia giusta sul ghiacciaio. Ci è sembrata una soluzione semplice, peccato non essere riusciti a ripeterlo con la luce…Sul ghiacciaio attenzione massima: abbiamo visto e saltato o aggirato buchi enormi e inquietanti, non sottovalutare.
Il percorso fino all’Adlerpass è infinito, ogni tanto qualche crepaccio ridesta l’attenzione ma non finisce mai. In realtà la traccia non va al passo ma con breve pendio più ripido (max 30°) porta in cresta a 3900m circa. Anche qui qualche buco. Arrivo in vetta dopo altro lungo aggiramento con poca pendenza. Non difficile ma esposta la crestina di neve finale, roccette banali. Panorama tra i più belli mai osservati, col Rosa in full HD giusto di fronte…Discesa eterna fino a fine ghiacciaio, per fortuna la neve teneva ancora e non abbiamo avuto noie. Poi l’incognita: come torniamo verso la tenda/Britannia? Proviamo a passare in tutti i modi ma non ci raccapezziamo quindi decidiamo di traversare sulla pietraia morenica (tutto a sinistra scendendo). Finiamo in un posto inquietante (anche un po’ affascinante) ovvero su pietraia instabile (eufemismo) a monte di enormi inghiottitoi di ghiaccio nero. Con una ravanata epocale, ma senza danni, torniamo agli sfasciumi con ometti ‘ufficiali’ che in altri 20 minuti ci riportano alla tenda. Discesa a Mattmark senza storia se non il nostro mal di piedi e di spalle. Rimango col dubbio di dove diavolo si passi in maniera intelligente dalla pietraia al ghiacciaio.
Poca gente in giro (da soli in vetta per 30 minuti) e giornatone pre-autunnale con panorami indimenticabili.

Con Meme il cavalcatore folle di sfasciumi in una due giorni epica

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