Strahlhorn Via Normale dalla Britanniahutte

Strahlhorn Via Normale dalla Britanniahutte
La gita
vicente
5 04/08/2014

Salita a lungo agognata, spesso rimandata per maltempo o cattive condizioni dell’itinerario. Finalmente è fatta!! Le condizioni sono eccezionali a livello di crepacci: se è vero che nella parte bassa ce ne sono sicuramente, è anche vero che sono ben visibili. Da tremila metri in su la copertura nevosa è molto buona e li copre quasi completamente sotto parecchia neve. Occhio solo a quota 3400circa dove affiora qualcosa sotto l’abbondante neve e lì, specie al ritorno, occorre prestare massima attenzione (un tedesco è caduto fino alla vita in un crepo per la rottura del bordo). Tanta neve fresca nella parte alta, da 3300m in su, ma date le pendenze modeste non si corre alcun rischio. Da notare tuttavia che il ritorno, con tutta questa neve fresca, diventa un calvario dall’Adlerpass fino a quota 3300m circa, perché si affonda spesso fino al ginocchio.

A parte questo, salita meravigliosa. Uno scenario glaciale incomparabile, da affrontare in piena notte per via della sua lunghezza. Noi siamo partiti alle 3.45 dopo aver fatto colazione alle 3 e siamo giunti in vetta poco prima delle 9, senza forzare l’andatura nel tratto finale. La parte sopra l’Adlerpass è in condizioni eccezionali, con la enve che copre quasi completamente il lungo crepaccio che la costeggia sulla sinistra (occhio; c’è comunque ancora davvero tanta neve). La cresta finale e la vetta sono completamente nevose, con la croce ancora semisepolta dalla neve. Arrivati in cima ci siamo assicurati a un braccio della croce che spuntava. SOlo 2 spagnoli e 2 tedeschi lungo il percorso. Una cordata al Rimpfischhorn. Il resto delle persone erano tutte dirette all’Allalinhorn.

Il mio nono quattromila alpino con Beniamino M., del CAI di Torino, al suo battesimo sulla magica quota 4000. Si è ben comportato e ha tenuto duro. Bravo!

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