Strahlhorn dalla Britanniahutte

Strahlhorn dalla Britanniahutte
La gita
larix66
3 10/05/2014
Accesso stradale
Diversi sensi unici alternati lungo la strada dalla dogana in poi
Osservazioni
Visto cadere valanghe a pera
Neve (parte inferiore gita)
Bagnata
Quota neve m
1800
Equipaggiamento
Scialpinistica

Gita effettuata in giornata con partenza da Felskinn, guastata dal tempo peggiorato in fretta e in anticipo rispetto alle previsioni. Prendiamo la funivia alle 7.30, corsa effettuata esclusivamente al sabato in aggiunta alla corsa quotidiana delle 16.30 nel periodo di chiusura degli impianti da sci. La funivia costa 36 franchi (30 euro), non fanno sconti e vendono solo biglietti di andata e ritorno nonostante il sito mostra anche le tariffe della sola andata. Dopo il primo tratto su pista battuta si prosegue su una traccia che attraversa il pendio ripido in direzione della Britanniahütte. Alla mattina la neve è completamente rigelata; al ritorno il caldo provoca scaricamenti di scarsa entità ma molto frequenti, uno dei quali proprio davanti a noi. Sarebbe opportuno seguire la pista di servizio del rifugio, più in basso, anche se ciò comporterebbe un’ulteriore discesa e risalita. Passato il rifugio togliamo le pelli e scendiamo di circa 120 metri; ripelliamo e cominciamo il lungo percorso dell’Allalingletscher. Molta neve recente, non del tutto trasformata. Nella parte bassa nessun crepaccio visibile. Grossa seraccata nei pressi della base del Rimpfischhorn, evitabile su entrambi i lati. Dall’Adlerpass in poi si incontrano diversi crepacci aperti, ben visibili salendo ma che richiedono maggiore attenzione in discesa. Dopo l’unico tratto ripido prima del pendio finale il tempo peggiora drasticamente e si mette addirittura a nevischiare; tra illusorie schiarite e ulteriori peggioramenti proseguiamo “a memoria” fino a ritrovare la traccia di salita che seguiamo fino a renderci conto di aver raggiunto l’esposta cresta finale, quest’anno completamente innevata. Avvistiamo la croce di vetta quando mancano una ventina di metri che decidiamo di percorrere a piedi; alla nostra sinistra il ghiaccio vivo della ripida parete Nord-Est. Iniziamo la discesa cercando di seguire il più possibile la traccia di salita con visibilità ancora molto scarsa; peccato, perché qui la neve è decisamente ben sciabile, la migliore dell’intero percorso. Incrociamo una guida alpina svizzera francese con una cliente, entrambi alle prese con problemi intestinali causati da una cioccolata calda al rifugio. Dopo un tratto di neve polverosa leggermente indurita troviamo crosta a volte portante e a volte no, senza differenze nella superficie che possano agevolare la distinzione; quindi neve marcia per tutto il resto del percorso, compresa la risalita alla Britanniahütte e il successivo interminabile traverso, affrontato con le pelli e soggetto a continui scaricamenti (sono ormai le quatto del pomeriggio). Saremmo in tempo a prendere la funivia ma decidiamo di scendere lungo le piste, ancora sciabili fino a Saas Fee, accompagnati da una leggera pioggia.

Gita in compagnia di Andrea e Lorenzo. Gran folla di scialpinisti in funivia, la maggior parte diretta all’allalinhorn; una ventina di persone davanti a noi sul percorso.

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