Una salita varia e molto atletica, complimenti agli apritori T. Gallo e G. Ghigo, che il 6 luglio 1985 aprirono questo ardito itinerario, superando l’unico punto debole del gigantesco strapiombo, usando soltanto chiodi tradizionali. Adesso la via è stata interamente attrezzata a spit da Flaviano Bessone, l’obbligatorio rimane, come è giusto che sia. Il secondo tiro è molto fisico e richiede un 6c pieno, anche se è gradato 6b+, penso che per goderselo pienamente senza indugi è meglio avere margine (ristabilimento non semplice in uscita dal tetto). Il tiro seguente è pura placca tecnica su piccoli appoggi, bellissimo. L’ultimo tetto in cima è qualcosa di eccezionale, molto più semplice del precedente, (grossi appigli non sempre stabili in partenza) con una scalata aerea supera agilmente le parti più strapiombanti della parete, stupendo. Gli ultimi tiri sono i più semplici e portano alla cengia mediana. Con i coraggiosi Riki e Chri, per la prima volta sul Corno, hanno vissuto momenti di adrenalina. Spero di averli convinti a tornare su questa magnifica parete, sempre ricca di entusiasmanti vie.