Dopo il “Pilastro di Oscar” si passa alle cose “serie”!
Primo tiro in comune con “Barone Rampante”, sempre un gioiello , tutt’altro che facile (6a un po’ stretto, ora c’è uno spit in più in uscita rispetto a 2 anni fa…).
Sul secondo tiro vivamente consigliato non cadere prima di aver moschettonato lo spit con cordino, poi strapiombo ben protetto e bel run out (facile) per andare in sosta.
Terzo tiro da favola, tacche e buchetti da cavalcare un po’, ma sempre generosi.
Quarto tiro ostico da salire in libera (infatti l’ho lasciato per altri…), ben azzerabile nella prima parte (verso dx) poi “da conquistare” quando si ritorna a sinistra (passo obbligatorio più duro della via), poi facile fino in sosta, oltre la vena di quarzo.
Quinto tiro un po’ più tranquillo, infatti gli spit si allungano e bisogna andare…
Discesa super rapida sulle calate di “Barone” e poi dalla cengia.
Un grazie a davide che mi ha accompagnato in questa bella avventura, in giornata da casa! Per fortuna ci siamo evitati la discesa, decidendo di passare la notte al rifugio, dove l’accoglienza non ha eguali (compresa la “stellata” notturna sulla terrazza panoramica).
Anche questa volta non abbiamo visto la croce di vetta per questioni di tempo, sarà per la prossima!