Spigolino (Monte) dalla Doganaccia per il rifugio Duca degli Abruzzi, anello

Spigolino (Monte) dalla Doganaccia per il rifugio Duca degli Abruzzi, anello
La gita
vicente
4 02/01/2018
Accesso stradale
Ampio parcheggio a Cutigliano (1 euro al giorno)
Osservazioni
Nessuno
Neve (parte superiore gita)
Crosta da rigelo portante
Neve (parte inferiore gita)
Farinosa ventata
Quota neve m
1200

Salita caratterizzata dal forte vento. Visto il vento che soffiava in mattinata e le creste che fumavano, abbiamo deciso di dirigerci dapprima al rifugio Duca degli Abruzzi. Per la verita’ vento non ha dato fastidio (benche’ fosse forte) fino a oltre il passo della Calanca (abbiamo calzato i ramponi una volta usciti dal bosco).
Una volta arrivati in vista del rifugio Duca degli Abruzzi, tuttavia, la beffa. Se prima il vento creava meravigliosi mulinelli e ci sferzava con copiosi aghi di ghiaccio, ora diventava molto difficile restare in piedi. Optiamo quindi per scendere sul versante emiliano, allungando cosi’ notevolmente l’itinerario e perdendo poco meno di 200m di dislivello. Giungiamo cosi’ poco sotto l’arrivo della seggiovia che parte dal versante emiliano e puntiamo al rifugio, che raggiungiamo sferzati dal vento fortissimo. Durante il pranzo, fuori infuriavano gli elementi; di tanto in tanto, la porta del rifugio si spalancava! Dopo il lauto pranzo (squisita polenta con funghi e cinghiale) ci rimettiamo in marcia. Il vento adesso e’ meno minaccioso di prima, percio’ scegliamo il crinale. Giunti sul crinale, tuttavia, il vento mi costringe a procedere lentamente e quasi carponi in alcuni punti. Superato il tratto di vento furioso, dal passo della Calanca seguiamo il crinale fino al monte Spigolino 1829m, sormontato da un altare e da una bella croce di legno. Panorama spettacolare dal Corno alle Scale fino alla Capraia, Apuane, Alpe di Succiso e gran parte dell’arco alpino. Proseguiamo la cavalcata sul crinale fino al passo di Croce Arcana, da cui scendiamo dritto per dritto fino al bosco, da cui in breve alla funivia della Doganaccia, con cui siamo ritornati a Cutigliano, dove avevamo lasciato l’auto.

Salita semplice tecnicamente ma dura per il forte (a tratti fortissimo) vento. Ci sarebbe piaciuto traversare fino al Corno alle Scale, ma avremmo allungato notevolmente l’itinerario e avremmo dovuto procedere sotto un vento difficilmente gestibile. Tra l’altro, il Corno si raggiunge direttamente in seggiovia, cosa che ne riduce l’appeal.
Questo itinerario ci ha permesso di esplorare un bel tratto di crinale appenninico, sorprendentemente selvaggio e appartato nonostante la vicinanza degli impianti della Doganaccia da un lato e del Corno alle Scale dall’altro.
Salita da quattro stelle, una in meno per via del vento eccessivo nel tratto immediatamente prima il rifugio del Lago Scaffaiolo.
Con papa’, che ha inaugurato gli scarponi nuovi.

Link copiato