Sperlonga, Parete del Chiromante – Spigolo Ferrante

Sperlonga, Parete del Chiromante – Spigolo Ferrante
La gita
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4 09/12/2023
Accesso stradale
Via Flacca, Gaeta, nei pressi della galleria. Parcheggio auto: conviene parcheggiare nei pressi del ristoro da Guido (Gaeta). Stesso punto di partenza di chi vuole raggiungere le pareti del Monte Moneta.

Avvicinamento: si cammina lungo la strada provinciale in direzione Nord (verso Sperlonga) e pochi metri prima della galleria si salgono le scalette di cemento sulla destra
che collegano la strada ai sentieri. Si prosegue salendo il sentiero sulla sinistra fino a raggiungere la parete del Chiromante (è facile sbagliare sentiero in quanto non ci sono
cartelli o riferimenti evidenti e quindi arrivare ad un’altra parete, come successo a noi, per cui è consigliato chiedere a gente del posto). In 20minuti comunque si raggiunge l’attacco che si trova
all’estrema sinistra della parete del Chiromante in salita. L’attacco è segnato da una scritta bianca su roccia “Spigolo di Ferrante” e si trova in un punto panoramico che da sul mare.

L1 30m – 6a/5c+ (a mio avviso è sicuramente un 6a). I primi metri sono molto difficili e conviene tenersi leggermente a destra rispetto alle rocce rosse dove ci sono pochi appigli. Si prosegue entrando in
un diedro non semplice e con gesti atletici sempre di difficoltà sostenuta (5c+/6a) si esce dal diedro fino a incontrare un bivio con un’altra via (facilmente
riconoscibile dalla spittatura diversa e arrugginita) che non bisogna seguire. Si obliqua verso destra su roccia molto esposta, dopo aver rinviato su uno spit
in cui è consigliabile usare un rinvio lungo per ridurre l’angolo delle corde. Qui si prosegue con un traverso sulla destra (può essere utile rinviare anche sullo spit arrugginito di un’altra via) fino ad una sosta comoda attrezzata con catena.
Il tiro presenta difficoltà sostenute.

L2: 20m – 5c. Si sale su diedro fino a raggiungere una sosta meno comoda della precedente. Bisogna allestire la sosta sugli spit con moschettoni e cordone/cordino.

L3: 20m – 5b (a mio avviso 5b+/5c). Si sale su placca appoggiata (fittoni molto distanziati) fino ad arrivare ad un passaggio delicato prima di un’evidente cengia:
è fondamentale individuare visivamente il passaggio ostico all’incirca a metà tiro e aggirarlo passandovi a sinistra, poichè se affrontato frontalmente o aggirato sulla destra
rende il passaggio molto più difficile. Una volta superato questo tratto si sale verso destra facilmente fino a raggiungere la sosta panoramica e finale della via. Si consiglia di allestire la sosta, essendo quella già presenta usurata.

Discesa: calate in doppia lungo la via. A seconda della lunghezza della corda/corde è possibile eseguire 3 calate oppure soltanto 2 calate (con 1 corda intera da 80m
noi siamo riusciti a fare 1 calata di 20metri sulla seconda sosta e 1 calata di 35metri direttamente a terra sulla verticale ma in tal caso fare attenzione a chi sta
arrampicando sui monotiri sotto di voi). Una relazione riporta anche la possibilità di scendere a piedi, ma non conosco il sentiero e i tempi.

La via è bella perchè alterna passaggi su diedro a passaggi molto esposti e ha un’ottima visuale sul mare. La roccia particolarmente ruvida e tagliente quindi può essere utile mettervi mano prima con qualche monotiro di riscladamento sulla parete del Chiromante per poi affrontare la via a 3 tiri.
La spittatura è tutta a fittoni resinati e nei punti meno difficili della via la distanza tra un fittone e
l’altro è elevata (anche 4m). Si consiglia l’uso di ricetrasmittenti per comunicare col compagno poiché in alcuni punti
non c’è contatto visivo tra il primo e il secondo di cordata.
Per chi può avere difficoltà per questo grado di arrampicata è possibile azzerare alcuni passaggi con arrampicata artificiale.

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