Allo stato attuale della via, conviene senz’altro salire integralmente il 1* bellissimo tiro di Riflesso con sosta S1 su catena.
Di lì partire su Sciocco. A questo punto si può anche saltare la sosta a metà traverso e salire quindi collegando la parte finale di L1 e L2.
Il passo di ingresso del traverso sino alla cornice, se si segue la direzione dello spit e non si svicola a destra è forse il tratto più duro (passo singolo) della via.
La descrizione seguente tiene conto solo delle lunghezze di sciocco:
Finale L1+L2: ingresso sul traverso (6c), poi traverso a tratti delicato e infine fessura fuori misura (tiro completamente a spit 6a+).
L3: trasferimento facile , ma con muro finale da scalare 5c
L4: placca a tacchette da antologia. Leggere bene la roccia per non sbagliare sequenze.
Finale pepato della placca e di intuito, con spit non vicino sul ristabilimento finale. Poi facile in sosta. (6b/6b+)
L5: più intensa e tecnica della precedente con due sezioni sopra la media. Finale in un diedro antipatico da prendere con le molle e un paio di moschettonaggi non banali (6c/6c+)
Discesa: 4 doppie di cui quella del tiro di 5c corta per evitare incastri sui rododendri. Le altre filanti
Giornata finalmente con buona aderenza e nel pomeriggio anche sole e aria frizzante.
Erba molto bagnata che ha complicato i trasferimenti richiedendo molta attenzione. (L1 con passi da brivido nel canale visto la distanza degli spit). Meglio passare su Riflesso sino alla S1 della stessa).
Con Cino a tiri alterni una bella libera e on sight mai banale, su placche da sogno.