Con l’aiuto di un’amica milanese, ho cercato di rimediare ad alcuni più evidenti difetti del percorso. Sulla L5, in particolare, abbiamo iniziato a ripulire la placca sopra la rampetta diagonale, in modo tale da raggiungere la sosta con percorso più diretto, ed evitare le pericolose lame appoggiate sotto la fascia di strapiombi. Così facendo, fra l’altro, abbiamo riportato alla luce una clessidra e un vecchio canapone, che confermano il percorso originale della via. Inoltre, in sostituzione del precario alberello di sosta (già rinforzato con una clessidra) abbiamo attrezzato una nuova sosta fissa con maillon di calata, su due buoni chiodi da roccia. Per questo lavoro abbiamo utilizzato l’ottimo materiale (chiodo + cordone) lasciato dal generoso ultimo ripetitore della via. Al termine dell’opera provvederò a modificare la relazione.