Sommeiller (Punta) da Rochemolles per il Passo dei Fourneaux Settentrionale

Sommeiller (Punta) da Rochemolles per il Passo dei Fourneaux Settentrionale
La gita
acdc
4 19/06/2018
Accesso stradale
fino a quota 2.000 al ponte sul torrente Rochemolles dopo la diga
Osservazioni
Nessuno
Neve (parte superiore gita)
Primaverile/trasformata
Quota neve m
2500
Equipaggiamento
Scialpinistica

Approfittando dell’eccezionale innevamento di quest’anno abbiamo affrontato questa gita nell’antivigilia d’estate, in una data ormai più vicina a luglio che a maggio. Ne è valsa la pena.

Si arriva in auto fino al ponte sul torrente Rochemolles, dopo la diga. Qui i resti di una slavina ingombrano la strada per 200 metri circa. Altre 2 slavine, in corrispondenza di ruscelli, ostruiscono la strada fino allo Scarfiotti, per il resto completamente percorribile. La pala per liberare la strada fino al rifugio dovrebbe arrivare a giorni. Telefonare al rifugio per informazioni in merito. Abbiamo visto tracce di moto fino a Pian dei morti.

Partiti alle 6.30, temperatura a quota 2.000 9,5 gradi, in una giornato con zero termico previsto a 4.800 m. Abbiamo preferito indossare le scarpe, già sapendo che, come minimo, avremmo fatto portage fino allo Scarfiotti. La scelta si è rivelata esatta.

In mezz’ora siamo arrivati al rifugio e abbiamo subito capito che il portage sarebbe continuato anche sui tornanti verso il Sommeiller.

Alle 8, finalmente, abbiamo calzato gli sci in cima al Pian dei morti (quota 2.500 circa), in corrispondenza del bivio fra la strada per il Colle e il sentiero per la Punta.

Di lì in poi neve continua fino in vetta, tranne 2 brevissimi tratti di “gava e butta” sulla cresta dopo il passo dei Fourneaux settentrionale, pulita da sole e vento.

In vetta alle 10.50, dove ci siamo fermati quasi un’ora a godere il sole, la totale assenza di vento e un panorama di quelli rari: il Monviso e tutte le cime delle Cozie; la Barre des Ecrins con le altre vette delle Alpi del Delfinato; i monti della conca di Bardonecchia e poi i 4.000 della Graie: il Gran Paradiso, il Bianco, col Dente e le Jorasse, la vetta del Cervino, i Breithorn e la Dufour.

Abbiamo iniziato la discesa proprio mentre altri tre scialpinisti stavano giungendo in vetta, unici altri in gita sulla montagna. Neve molla ma piacevole fino al passo del Fourneaux e poi ottimo firn fino a quota 2.800 circa, dove è evidente si sia attestata la quota neve in occasione delle ultime precipitazioni. Di lì in poi neve molto “bugnata” e a rivoli per via della pioggia, ma abbastanza dura. Da un lato, è senz’altro non piacevole da sciare, dall’altro, riducendo la superficie in contatto con gli sci, consente di spingere un po’ meno nel pianoro che precede la discesa sul Pian dei morti.

Arrivati a Pian dei morti, abbiamo recuperato le scarpe e ci siamo spinti con gli sci fino alla fine del pianoro stesso, dove abbiamo tolto gli sci e iniziato la discesa a piedi.

Gli altri tre scialpinisti sono arrivati sci ai piedi quasi allo Scarfiotti, effettuando alcuni tratti sci in spalla e poi scendendo nei nevai che ricoprono i ruscelli (sulla sinistra dei tornanti in discesa). Questa soluzione sarà praticabile ancora per poco e va valutata bene, valutando il rischio di sciare sui ruscelli con l’ultima neve della stagione.

Personalmente consiglio di portarsi scarpe e un paio di pantaloncini corti per un rientro a piedi meno accaldati.

La gita merita 4 stelle per la spettacolarità dell’ambiente, il meteo perfetto e una sciata complessivamente buona (5 stelle quando la sciata ottima è per 500 metri su 1.300 non si possono dare, nemmeno a metà giugno).

Temperature permettendo, la gita dal Pian dei morti potrebbe essere fattibile per alcune settimane ancora, perché in quota la neve è davvero tanta. Sicuramente a breve sarà possibile arrivare in auto allo Scarfiotti e anche più su. In moto già adesso si arriva al Pian dei Morti. Ovviamente bisogna affrontare la gita sapendo che si tratta di una gita estiva e non più primaverile, ma capace di dare grandi soddisfazioni.

In compagnia di Alberto, che ha scattato le foto.

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