Gita senza particolari difficoltà.
Dal parcheggio alla cima del Sodadura, sentieri ben segnalati.
La cresta di salita al Sodadura è un discreto sfasciume; gli ometti consentono di indivuduare il percorso meno instabile.
Dal passo Sodadura verso la Casera Aralalta si va a naso, su tracce vaghe e passaggi di animali, fino a intercettare il sentiero che porta verso il rifugio Gherardi. Allego la nostra traccia, da prendere con beneficio di inventario perché dove la traccia è sparita del tutto siamo scesi per prati, rimanendo alla fine più alti della Casera.
Il sentiero verso il Gherardi è in gran parte cementato, purtroppo per le ginocchia.
Poco a destra della gippabile (anch’essa in gran parte cementata), c’è un comodo e gradevole sentiero che si ricongiunge con la gippabile appena sopra il parcheggio.
Attenzione: nei giorni feriali questo sentiero è chiuso perché stanno tagliando le piante. L’avviso si vede molto bene comunque anche salendo.
Rifugio Gherardi aperto.
Finalmente una giornata di tempo bello!
Immense fioriture nei prati e poca gente in giro. Trovata solo una piccola “folla” in cima al Sodadura, molti dei quali provenienti da Artavaggio.