Sigliera e Cà del Tèt (Alpe) da Perebecche

Sigliera e Cà del Tèt (Alpe) da Perebecche
La gita
blin1950
5 07/12/2013

Come ha già detto Franco, sentieri ancora rintracciabili ma su terreno difficile dove, occorre molta esperienza, quando la traccia viene meno, a rintracciare la giusta direzione per non trovarsi in posizioni imbarazzanti e pericolose, vista l’impervietà dei luoghi. Quota neve dai 1400 m. in su, proprio all’arrivo nei pendii erbosi dell’Alpe Sigliera.

Con molto entusiasmo ho accolto l’invito dell’amico Franco, a percorrere un tratto di sentiero relegato ormai ai ricordi delle persone anziane del luogo. Non so se è solamente fortuna o forse un po’ della nostra abilità a muoverci in questi frangenti, ma noi non abbiamo riscontrato nulla che meriti una nota negativa, salvo l’attraversamento del rio proprio sotto le baite delle Cà del Tet, dove era presente un po’ di ghiaccio sulle placche rocciose; passaggio un po’ delicato, peraltro legato a questo periodo dell’anno, oltretutto è anche aggirabile in alto, come abbiamo fatto al ritorno. In discesa a San Lorenzo, abbiamo incontrato mio cugino, ex guardia-parco in pensione, che quando gli abbiamo raccontato la nostra escursione, ha esclamato molto sorpreso “ ma a l’è ‘n post ‘dl diau” ( ma è un posto del diavolo) e poi ci ha raccontato della sua unica e tribolata discesa da quei paraggi, giunto a valle con i vestiti sbrindellati! Allora le divise erano ancora di cotone.
Sicuramente io sono perfettamente consapevole ed ammetto di essere una nota molto stonata del coro, ma affermo che questa è stata per me una bella gita, grazie alla preziosa compagnia dell’amico Franco, che anche lui come me, ama all’inverosimile questi luoghi, oggi a torto, quasi del tutto dimenticati dal mondo moderno attuale, che non riconosce più le sue umili origini.

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