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- Nessuno
- Neve (parte superiore gita)
- Polverosa
- Neve (parte inferiore gita)
- Polverosa
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- Scialpinistica
Torno oggi al Sigaro dopo molti anni, stavolta con Marco. Giornata velata, il sole non ha lavorato e forse è stato meglio cosi.
La gita è stata tutta diversa dall’altra volta, dato che non si parte più dalla diga di Beauregard ma da Valsavarenche (Hotel Foyer, ben indicato). Anche il vallone di salita è un altro, si trova più a valle di quello di prima ed è un po’ meno dolce ma comunque tranquillo. Però è magnifico come il precedente, che bellezza la Valgrisenche!
Dal Foyer una strada conduce verso la diga e ci passa di fianco, bellissimo il lago tutto bianco da su. Dopo 20/30 min si trova una galleria e si devono togliere gli sci (50m); subito all’uscita si devia su a dx per una traccia molto evidente, che conduce a una serie di case abbandonate e una bella chiesetta, dove ci si innalza per un pendio più ripido. Al suo culmine, aggirata una a dx gobba, si trova un altro alpeggio e si entra nel bellissimo vallone superiore, dove cominciano a vedersi compiutamente le grandi montagne della testata. Da qui si scorge bene anche la Becca di Pre d’Aumont, di cui il Sigaro è un piccolo gendarme della cresta (non lo definirei nemmeno anticima).
Il vallone superiore è molto dolce e suggestivo, si va su per dossi e si giunge infine ai piedi del pendio finale facile e comodo che porta alla base del Sigaro a 2800 circa.
Per la discesa, ovviamente si puo’ compiere anche dall’altra parte (facendo la gita che fu), ma noi abbiamo scelto la via di salita per i pendii molto belli e le condizioni sicure della neve.
La neve, già : decisamente meglio del previsto la parte alta, neve asciutta dove si tirano belle curve cercando le zone meno tritate e le esposizioni favorevoli, ma niente male. Successivamente si trova un po’ di crosta ma non sfondosa (meglio che il sole non sia uscito troppo..) e quindi ancora ben sciabile. Non bello invece l’ultimo pendio più ripido della chiesetta, neve di strana consistenza, crostina infida non portante, sastrugi.Da qui si prende la stradina e la discesa è comoda, anche se arrivati sopra la diga si deve spingere un po’ ed è una rottura.
Bella gita. L’ambiente è sopra tutto, immenso. La neve tutto sommato buona, la compagnia di Marcolino impagabile, insomma chi ce lo faceva fare di andare a lavorare??