Sette Confini (Monte) – Cresta Sette Confini

Sette Confini (Monte) – Cresta Sette Confini
La gita
enzo51
4 19/01/2018

Decisamente meglio qui al sole con i piedi asciutti ad accarezzare la roccia, che lassu’ sulle creste a lasciarsi flagellare dal vento. Quel vento che da settimane pare ormai essere la costante di questo clima pazzo che in un modo o nell’altro finisce per influenzare sempre piu’ le nostre scelte, realtive a mete raggiungiubili da quelle irrangiungibili, in funzione del periodo non proprio favorevole dal punto di vista climatico..i Al riparo da eolo (che cmq a tratti anche qui soffiava non male..) lo scopo e’ quello di divertirsi a saltare da una balza all’altra, badando a non trascurare il benche’ minimo dettaglio, al fine di salire sempre in massima sicurezza. Chiodi e spit non mancano, molti inservibili in quanto salendo in libera slegato dove mi sentivo sicuro, dei chiodi non me ne facevo nulla. Usati invece e come nei tratti chiave, anzi in questi che sono poi gli ultimi tre tiri finali, addirittura con assicurazione dall’alto, per una salita in sicurezza con attrezzo adeguado di tipo autofrenante che consente di avere le mani libere e al contempo ti blocca in caso di caduta. All’arrivo prima targa letta titola ” fiori di Yangor”, ne salgo un paio di tiri, troppo dura , scendo in doppia e mi sposto sulla cresta dei sette confini sorbendomela tutta da cima a fondo, in piena liberta’. Effettivamente duro il passo di 6b+, azzerato senza alcuna esitazione, e non me ne vergogno nel riconoscere quelli che possono essere i propri limiti di ciascuno di noi. Nessuno qui ai sette confini, ne sull’adiacente torrione del Talucco, che andro’ a visitare di li a poco. Alcune voci soltanto di climbers provenienti dalla vicina Sbarua.

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