Serpentiera (Punta) dalla Valle Argentera per il Colle del Pelvo

Serpentiera (Punta) dalla Valle Argentera per il Colle del Pelvo
La gita
sensacugnisiun
3 06/10/2019
Accesso stradale
ok, bella liscia

Partiti con colpevole ignoranza e idee poche, ma confuse. Dal parcheggio pelvo seguiti recenti bolli bianchi e rossi, utili a confondere e poco altro, siam finiti alla cascata del Pelvo e di nuovo giù al parcheggio della Ramiere. Tornati sulla retta via, nei pressi dell’impluvio sotto la cascata svoltato a destra sul bel sentiero nel lariceto, subito ripido. Si sbuca sulla sinistra idrografica del torrente per guadarlo poco oltre e continuare a salire per larici radi e rododendri. Seguendo la traccia più marcata abbiamo abbandonato il vallone del Pelvo sbucando più in alto a sinistra su un bellissimo ripiano erboso solcato da un torrente. In alto a destra ometti portano ad un colletto, noi siamo andati a sinistra seguendo per netta traccia ripidamente l’impluvio e preferendo zolle erbose alla pietraia. Più in alto si piega ancora a sinistra e si raggiunge un malagevole colletto su pietraia instabile coperta da qualche centimetro di neve a rendere il tutto più scivoloso. Dal primo colletto tagliando a sinistra orizzontalmente qualche metro ci si porta alla base del canale detritico tra la Tre Merli e la Serpentiera. Tenendo la sinistra idrografica lo si sale non troppo faticosamente, l’esposizione è migliore e l’assenza di neve consente una migliore progressione, almeno fino alla ripida strettoia finale di detrito inconsistente.
Non sapevamo su quale colletto fossimo pur intuendo di aver toppato il colle del Pelvo e inizialmente siamo andati a sinistra tagliando un’elevazione lato Thures e poi seguito un sistema di cenge poco evidenti, sempre lato Thures, fino ad una dorsale con grosso ometto. Di qui a sinistra un sistema di facili canalini ben raccordati da ometti ci ha portato su quella che abbiamo scoperto essere il Merlo Basso, 3200 e rotti. Ritornati indietro per la stessa via e volendo rientrare dal colle del Pelvo abbiamo iniziato a risalire la cresta della Serpentiera. Un primo torrione si passa quasi sul filo per roccia decente, il secondo ed il terzo sempre sotto cresta lato Thures per comode cenge presenti proprio dove servono. L’ uscita in vetta è molto bella e con un panorama più aperto rispetto al Merlo.
Discesi rapidamente verso il colle del Pelvo ci siam tenuti troppo in cresta finendo su scomodi salti di roccia che sovrastano il colle, tornati leggermente indietro siam scesi ulteriormente fino a 50m sotto il colle che si raggiunge poi per scomodo detrito. La grande pietraia di discesa promette abbastanza bene con un’iniziale traccia di sentiero che in pochi minuti però abbiam perso. Sbagliando siam scesi per la destra idrografica, cercando rocce libere da neve e finiti sul lato più ripido abbiam preferito divallare per un colletto erboso che immette nel vallone parallelo sulla destra. Terminata la pietraia seguente ci siam raccordati col vallone del Pelvo per ripidi prati in assenza di tracce, fino ad intercettare il sentiero di fianco all’impluvio. Una bella dorsale tra radi larici ci ha riportato al bivio che in salita non avevamo visto e quindi ben bolliti nuovamente al park.
Non un’anima in tutto il giorno, luoghi selvaggi e poco frequentati in cui è venuta fuori una bella traversata con il raccordo di tre valloni paralleli. Chiaramente da non prendere in considerazione avendo noi sbagliato ogni bivio! Tutto sommato ho trovato più camminabile la salita al colle tra tre merli e serpentiera, lo sarebbe stata anche in discesa mi sa. Discesa dal colle del Pelvo lenta causa un pò di neve e tutto che muove, anche se immagino convenisse tenere la sinistra idrografica. salut!

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