La pietraia è veramente interminabile, ma ricominciamo da capo. Freschino all’auto -3° ma dimenticato presto appena è comparso il sole.
Sentiero ben segnato e battuto fino al pianoro erboso…poi senza indicazioni di chi mi ha preceduto, si rimane un attimo a pensare dove andare. In molti punti gli ometti salvano ravanemnti e perdite di tempo, ma andrebbe data qualche mano di rosso e bianco.
Il pezzo infido è dopo il traverso sulla pietraia, proprio sotto il colle Pelvo. Bisogna porre attenzione in discesa su quel che rimane del sentiero e in salita ad essere bravi a intercettarlo.
Dal colle, altra divertente interpretazione. Alla fine ho seguito l’intuizione, passando in mezzo, tra la cresta che parte a destra del colle Pelvo e l’altra cresta che si vede in lontananza (dovrebbe essere quella che arriva dalla valle del Thures). Ho (per c.lo) intercettato il sentiero ben tracciato sulla cresta sud e arrivato comodamente in cima