Serpentiera (Punta) dalla Valle Argentera per il Colle del Pelvo

Serpentiera (Punta) dalla Valle Argentera per il Colle del Pelvo
La gita
mfkeeper
4 19/10/2013

A distanza di una settimana con tutt’ altra condizione di clima e di neve siamo tornati alla Serpentiera; questa volta in senso inverso, dalla Val Thuras alla Valle Argentera, ma la descrivo ugualmente in questa sezione per confrontarla meglio.

SALITA
Siamo partiti alle 10.50 dall’ ultimo punto percorribile della strada della Val Thuras a quota 2185 m, ben oltre il ponte (nuovo e ora percorribile) di Thuras….così è un’ altra vita. Molto caldo all’ inizio.
Nel Vallone del Rio Serpentiera esposto a sud-ovest non c’è praticamente più neve fino al colle del Pelvo. Per fare una traversata completa anche nella parte alta abbiamo deciso di abbandonare il vallone a quota 2850, facendo un tratto di versante ovest, per raggiungere poi la cresta sud-ovest a quota 3040 m. Sul versante ovest c’è parecchia neve e Luca, che ha raggiunto la cresta più in alto, intorno ai 3140 m, ha ruscato parecchio su neve e vetrato. La cresta sud-ovest, specialmente esponendo sul versante sud, è senza neve e senza difficoltà fino in cima, fatte salve delle roccette facilissime negli ultimi 20 metri, comunque evitabili.
In cima alle 13.15 (2 ore e 25….la settimana scorsa 3 ore e 40 per arrivare solo al colle), panorama eccezionale, molto freddo e vento.

DISCESA
Partiamo per le 13.45. Puntiamo verso il Colle del Pelvo (3065 m) rimanendo sul versante ovest, scivolando rapidamente sulla neve. Forse a causa di questa non troviamo una via elementare e arrivati 20-30 metri sopra il colle, dobbiamo risalire un tratto e imboccare un canalino, cmq con uscita non banale, finito il quale con un traverso in piano, raggiungiamo il colle….chissà dove passa la traccia.
Dal colle il versante nord-est verso la Valle Argentera si presenta già in parte all’ ombra e in alto innevato quanto la settimana scorsa. Imbocchiamo il primo traverso, si sprofonda, ma in discesa è tutta un’ altra cosa. Ancora parecchia neve noiosa per tutto il traverso fin sui 2800 metri (praticamente a questa quota non ha sciolto nulla), poi comincia a diminuire sensibilmente, ma si trovano ottimi pendii e canalini per scivolare fino al pianoro a quota 2400 (posto molto bello). Di qui si ritorna definitivamente sull’ erba e si segue il sentiero ora segnato e visibile che riporta ripido al parcheggio Pelvo (1856 m), dove ci aspetta Melina che ci è venuta a prendere.

In compagnia di Luca, un ottimo Andea e Sea. Gruppo logistico di supporto: Melina, Davide e Laura detta Mini, che sono stati al Bivacco Tornior.
Si conclude con l’ orami tradizionale “cena sinoira”…ripetizione voluta, in quanto di ormai di merenda non c’è più traccia.

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