Chi non abbia mai visto la saga di Star Wars e quindi, nonostante Wikipedia, non ha la minima idea di cosa o chi sia un Jedi master, oltre ad essere giustamente tacciato con profonda indignazione di acinematografismo puro e meritevole di lancio di pomodori galattici, si troverà a chiedersi come diavolo cacciare le mani dentro una fessura larga poco più di una risma di fogli A4 senza riprodurre gesti da, appunto, Jedi master.
Per la legge del contrappasso il malcapitato arriverà in catena (fortunatamente in bello stile come dice un mio amico) inscenando incastro di pugno, sgattonatura di piedi (il destro ficcato in fessura a mo’ di cuneo ritorto) e successiva devastante dulfer (gli occhi ovviamente stanno schizzando fuori dalle orbite per la fatica e la strizza).
L2 6b+, manca il cartello segnaletico su che direzione prendere prima di lasciare lo spigolo .
L6 6c+, fate il confronto col 6c di traverso de “Il lato oscuro” (sì quello del tuffo in diga) e questo 6c+ per rispetto si priverà di quella crocetta (in fondo quel giorno dell’apertura pioveva no?).
L7 6c, una simpatica fessurina sulla sinistra ha il potere di calamitare l’attenzione del climber con grado di etica minore di 8 (su 10) e deviarlo dal passaggio un po’ forzato dritto sullo spit.
Ale gestisce da par suo e da prima il primo, terzo e ultimo tiro (fregandosene dell’etica) ed esce fresca come una rosa, senza un capello fuori posto, dal fessurone di L4.
5 stelle la fessura, 3 barra 4 tutti gli altri tiri.
Ultime ore di luce consumante a ripetere il primo tiro di “Gli angeli della morte” (6c+) con passaggi duri su fessurino e “Il signore nero”, un 6a+ tutto da capire salito e protetto da un’Ale gasatissima!
Entusiasmante giornata con Alessandra, i colori autunnali della Valle dell’Orco e una bella arietta intiepidita da un sole che in questa stagione arriva verso le 10.30.
Accanto a noi una cordata di due ragazzi di Brescia impegnati sul Nautilus.