Seone (Picchi del) traversata sud-nord

Seone (Picchi del) traversata sud-nord
La gita
roby4061
4 05/10/2003

Salito solo il picco settentrionale.
Credo che i Picchi del Seone siano conosciuti solo da chi ha letto il libro di P.Acutis “Dal Monte Soglio alla Levanna”). Però l’ambiente è davvero grandioso. Siamo saliti in una giornata di furioso favonio per il bellissimo e solitario vallone di Unghiasse. Abbiamo raggiunto prima il colle del Seone, tra la Q. 2883 m IGM (Punta di Deserta) ed il picco N.
Da questo lato non era fattibile, o almeno, non con questo tempo, col vento a 70 km/h e il gelo che ti bloccava le mani. Era un pilastro di gneiss alto 25 m, pressochè verticale, elegante e intrigante, ma sicuramente difficile (V-VI).
Quindi siamo scesi sul lato ovest, aggirando enormi massi, impressionanti, per risalire ad un intaglio a sud del picco. Da questo lato era più accessibile. I primi metri senza corda, anche se erano piuttosto esposti. Poi, giunto ad un camino esposto a gradoni ho superato il passaggio a sinistra, per una fessura forse più difficile, ma meno esposto, si passava su una placca, fino ad un altro camino, esposto. Qui ho voluto legarmi. Sono salito in opposizione, dopo aver lasciato lo zaino in una nicchia. Arrivato sopra il camino, mi sono incastrato in un terrazzino, mentre saliva l’ultimo. E qui cominciava il bello. Sono saliti i primi due, poi è toccato a me. Prima delle placche fatte praticamente camminando, poi il passaggio più difficile. Un saltino, dove bisognava avere la gamba lunga, per passare da un monolite all’altro. In mezzo ed intorno 30 metri du vuoto. Impressionante, tanto che arrivato lì, non volevo passare. Vinta la paura, anche per via del vento fortissimo del freddo, ho preso la decisione. Mi han tirato su a braccia, mi sono aggrappato come un ragno su una roccia panciuta e ho superato il passaggio. Non con stile, ma l’ho superato…ed ecco la vetta!! L’ometto che c’era probabilmente era stato fatto dai primi salitori, nel 29…non molte persone sono salite di qui….
Siamo scesi velocemente (si fa per dire) con corde doppie e qualche difficoltà, fino ad arrivare, finalmente all’intaglio. Di qui ci siamo precipitati sotto la tormenta, che durava già da un paio d’ore, fino ad un posto riparato.
Bellissimi i colori d’autunno in una giornata di foehn.
Un grazie ad Aldo che ci ha portati su questo ardito campanile e ai miei compagni di gita.
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