Sengla (la) traversata integrale Nord-Sud

Sengla (la) traversata integrale Nord-Sud
La gita
enzo51
5 30/08/2017

Di gran lunga meglio 8 anni fa la risalita del canale che porta in cresta, allora tutto in neve, oggi un torrente impetuoso, con non un sasso che stesse fermo al momento di caricarlo col piede. I ghiacciai sono ridotti in uno stato pietoso, frane continue di sassi a interrompere la quiete del luogo. Una traversata da tempo pensata e ora realizzata con le migliori delle condizioni, senza nulla lasciare al caso quanto alla sicurezza., sempre comunque con l’ansia che qualcosa in questo mondo della montagna col passare del tempo sempre piu’ inquieto, no ti butti giu’ qualcosa addosso. La meteo favorevole e la cresta interamente secca, ci ha portato a calzare i ramponi soltanto per arrivare all’attacco, godere di una traversata all’apparenza interminabile, ma che ci ha consentito proprio grazie alle ottime condizioni, di stare nei tempi della guida. Delle tre doppie previste noi ne abbiamo fatte due in piu’, e ora dopo il nostro passaggio complesso, lungo, laborioso che si vuole, ovunque c’e’ un salto per scendere a un intaglio, c’e un cordino o fettuccia per calare in doppia. Fatta praticamente tutta in conserva corta protetta con l’uso di friend medio piccoli, ma piu’ in particolare con tante fettucce e cordini attorno a spuntoni, dacche’ se ne trovano in abbondanza. Alle due circa del pomeriggio (iniziata la traversata alle 8), posavamo piede sulla Becca Blanchen. Non e’ stata cmq una cavalcata dove tutto e’ filato liscio come uno sempre spera che sia. A scendere dal bivacco nonstante le frontali accese ma con il massimo dell’oscurita’ e la traccia poco evidente, abbiamo dovuto correggere la traiettoria risalendo un buon tratto perche’ troppo a dx, perdendo cosi un buon quarto d’ora. Alla seconda doppia il vento ha portanto la corda a incastrarsi in una fessura, altri 10 minuti ci sono voluti per disincagliarla. Non tutto il tragitto e’ stato possibile eseguirlo alla lettera e cio’ a comportato di doverci arrangiare con calate una in particolare, gia’ oltre la cima centrale, per aggirare uno dei tantissimi gendarmi che parevano non finire mai, e che non ci ispirava piu’ di tanto il doverlo affrontare sul filo. Complessivamente una traversata di un certo impegno dove all’ottima qualita’ della roccia a patto la si abbandoni meno possibile dal filo associata alla bellezza e severita’ dell’ambiente che la circonda crea tutti presupposti perche’ diventi una gran classica di tutto rispetto.

Con Franco G.

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