Sengie (Punta e Ago delle) da Lillaz per il Canale dell’Ago e le creste SE-NE

Sengie (Punta e Ago delle) da Lillaz per il Canale dell’Ago e le creste SE-NE
La gita
titty79
3 21/06/2015

il canale che porta al colle superiore delle Sengie non e’ eccessivamente difficile, ma lungo ben 450 mt circa con pendenze mai inferiori ai 40° con punto di 50 ° all’uscita del canale.
normalmente e’ presente un colatoio al centro del canale, che arriva ad essere così scavato da non permetterne il facile attraversamento e quindi ci si tiene sulla sua sx, che e’ il percorso piu’ comodo.
L’Ago lo si affronta alla sua sx,lato Forzo, (sul lato dx Lillaz presenti pericolosi sfasciumi ed esposizione) incuneansodi tra intaglia nella paretina con passaggi di arrampicata non banali fino ad arrivare al liscio torrione terminale, che pero’ , da qui,non risulta facilemente scalabile.
Si scende allora sul lato ovest, da dove proviene la cresta che parte dal colle inferiore delle Sengie, e si trova il camino di salita.
passaggi di arrampicata assolutamente non banali di cui uno e’ un 4° se non qualcosa in piu’.
dalla punta dell’Ago discesa in doppia.
La Punta delle Sengie presenta parti di roccia accatastata e pericolante, uno scomodo passaggio di circa 2 mt su roccia liscia..mentre, solo la parte terminale sottostante la punta ha dei passaggi saldi e ben appigliati di II°
la discesa dalla cresta sud-est dalla Punta e’ lunga, aerea ed esposta in parecchi tratti..roccia non sempre salda..e diversi passaggi tra il I e II°

decisamente una salita d’altri tempi..montagne che viste dal versante valsoanino hanno carattere selvaggio..ma viste, come in questo caso, dal vallone di Lillaz assumono un aspetto veramente ostile..così come tutto l’ambiente attorno, che fa da anfiteatro al piccolo bivacco Antoldi posto sulla morena soprastante il ghiacciaio di Valeille.
ambiente severo che suscita una certa inquietudine..la via di salita in questione e’ ben visibile proprio dal bivacco..vista diretta sul canale che porta al colle superiore delle Sengie, posto tra l’Ago, a dx, e la Punta, a sx..accattivante la visione delle tre cime di Valeille, Ondezana e, proprio sopra il bivacco, gli Apostoli.
la salita al bivacco sabato mattina e’ stata lunga e faticosa, causa vento forte e freddo e copertura nuvolosa..temperatura massima 7° all’interno…un freddo becco.
il vento ha soffiato praticamente tutta notte a livelli intollerabili.
domenica sveglia alle 2:30..colazione veloce e alle 3 eravamo in marcia..per fortuna vento quasi assente e temperatura ragionevole .
scesi dal bivacco sul ghiacciaio e attaccato il canale..proseguito tranquillamente alla luce delle frontali in attesa delle prime luci del giorno..il sole ha cominciato a sorgere ed illuminare il Gran San Pietro quasi all’uscita del canale.
Salita del camino dell’Ago parecchio difficoltosa..in attesa della salita e messa in sicurezza da parte del socio..vento freddo ed esposizione sfavorevole in completa ombra .. mi hanno completamente mandata fuori fase, con mani insensibili..fiato corto tremori alle gambe per il freddo e lo sforzo del canale..insomma ..una pena totale.
un incitamento colorito e deciso da parte del socio mi ha fatto riprendere in parte dallo stato vegetativo e spinta a salire sull’Ago..con non poche difficolta’…un po’ di foto per riprendermi e scaldarmi al sole..ed un po’ di tempo per realizzare in tutti i sensi la situazione di discesa…e via con la doppia.
col ritorno al colle superiore per fortuna mi sono ripresa quasi completamente in modo di affrontare in modo piu’ deciso e tranquillo la salita alla Punta, dove ho messo in pratica cio’ che si impara da piccoli…andare a gattoni..peccato che sulle pietre non sia così comodo !!..quindi..gatton gattoni in alcuni passaggi scomodi ho raggiunto la tanto amata e desiderata Punta delle Sengie…e poi..un po’ a cavalcioni sulle parti aeree..percorsa la cresta di discesa..a fine gita la parte posteriore dei pantaloni ha assunto sembianze di uno scolapasta tanti sono i buchi che sono riuscita a farci.
La discesa sul ghiacciaio delle Sengie mi e’ sembrata eterna…preso poi il sentiero che porta al casotto di Arolla e poi giu’ fino a Lillaz…arrivati alla macchina mi ci sono appoggiata per accertarmi che non fosse un miraggio..
gita devastante..fisicamente e moralmente..il percorso così come fatto lo sconsiglio vivamente.
Un grazie ad Enzo..che dopo molti anni torna su queste particolari montagne..ormai irriconoscibili ai suoi ricordi..-.il tempo modifica,trasforma e distrugge queste belle montagne che una volta erano simboli locali dell’alpinismo..ora sono solo mucchi di macerie che non suscitano interesse..ma di cui io mi sento fortunata di portarne ora il ricordo

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