- Accesso stradale
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Un viaggio fuori dal tempo all’interno di un mondo che sa di abbandono totale o quasi da parte dell’uomo. E’ la versione aggiornata di un percorso tra picchi e baratri dove tutto cio’ che ti sta attorno, sembra debba crollarti da un momento all’altro da sotto i piedi, e la sensazione che si ha e’ quella di constatare toccando con mano, di non sentirsi tranquilli affatto. E il fatto di trovarsi ad operare in un ambiente che e’ tale al punto da esercitare un fascino irresistibile verso coloro che ne sono attratti, cio’ da solo non giustifica a sufficienza dei pericoli che comunque essa comporta. Ma forse e’ proprio questa la chiave, la spiegazione, che ne fa dell’alpinismo un attivita’ destinata ad avere sempre meno eco nel tempo per il troppo impegno a tutti i livelli che esso comporta in termini di fatica, sacrificio, rischio etc, che sempre un numero minore di soggetti sono disposti ad accettare. Se serve dire che a certe quote arrampicare su difficolta’ classiche ma con le mani insensibili rese tali dal vento gelido che per l’intero arco del w.e. non ha mai smesso di soffiare , diciamolo, ed ecco che questo rientra in quello che viene definito sacrificio. Accertarsi prima di tirare un appiglio che questi sia solido o verificare che ovunque il piede si appoggia che non sia sopra un cumulo di sfasciumi, e questo un caso che rientra nel fattore rischio. Si potrebbe continuare all’infinito..ma resta il fatto che quando la molla scatta si soppesa il tutto, si rischia si gioisce non ci si arrende si resiste..alla passione non si comanda.
Con Tiziana..a lei l’opportunita’ ghiotta di poter cosi’ concretizzare uno dei suoi sogni nel cassetto che non sie’ lasciata di certo sfuggire, al sottoscritto l’occasione propizia per chiudere una partita in sospeso da anni con questo ardito monolite dall’aspetto apparentemente inaccessibile.