Selvaggio Blu integrale

Selvaggio Blu integrale
La gita
beatrix
5 02/05/2022

Un’esperienza WILD unica e indimenticabile in una parte della Sardegna ancora autentica e selvaggia con due care amiche e Matteo, guida alpina ormai adottata dall’Ogliastra, che conosce ogni angolo di quest’area, i suoi abitanti, la sua storia, la sua vegetazione, la sua fauna e la sua cultura…non potevamo chiedere di meglio!

Percorso fatto in 5 giorni dal 01/5 al 06/5 in senso inverso, nella versione da molti chiamata Selvaggio Blu Extreme ma che, viste le varianti studiate dalla nostra “Special Guide” abbiamo ribattezzato CALU COLORI CIELO (= ancora blu in sardo).

Queste le nostre tappe:

1 – da Santa Maria Navarrese transfer in jeep fino a località Margine, nel Supramonte di Baunei. Da qui discesa fino a Cala Sisine passando per la cengia S’Istrada Longa. Bagno rinfrescante e divertente trasferimento in kayak (1 ora) a Cala Biriala dove abbiamo pernottato all’aperto ammirando il Grande Carro proprio dritto sopra di noi e le stelle cadenti.

2- da Cala Biriala alla grotta del Fico attraverso passaggi nel bosco su ginepri e scale e 7 calate da urlo sopra Bacu Padente, con un tratto spettacolare all’interno di una grotta. Pernottamento alla grotta del Fico, grigliatina vista mare e visita notturna alla foca monaca e ai vermi luminescenti 🙂 all’interno della grotta.

3 – dal terrazzo della grotta del Fico parte la bella ferrata attrezzata proprio dalla nostra guida, poi si sale nel ripido bosco, si arrampica su scaloni esposti e su paretine di IV grado, si sale un diedro aiutandosi con dei tronchi di ginepro in verticale intagliati e si arriva al passaggio TOP…l’impressionante spaccatura orizzontale di Punta Mudaloru a 100 mt di altezza da fare strisciando e trascinando lo zaino. Si prosegue e con diverse calate si giunge a Cala Mariolu (o in sardo Ispuligi de nie = fiocco di neve). Causa minaccia pioggia, decidiamo di continuare fino a Cala Goloritzé, facendo anche la tappa prevista per il giorno seguente, in modo da trovare riparo per la notte al campeggio SU PORTEDDU. La tappa diventa molto lunga e impegnativa anche per i numerosi passaggi su ripide frane dove ci si mettono pure le capre a far rotolare pietre. L’ultima calata per raggiungere Cala Goloritzé è su una placca bianca. Meritato bagno dopo 11 ore di cammino!! e poi ancora un’ora per raggiungere il camping SU PORTEDDU dove ci sistemiamo belli stanchi in una capanna aperta ma dotata di tetto e camino…entrambi provvidenziali vista la notte di pioggia e freddo.

4 – Da Su Porteddu giro esplorativo della zona del Golgo con la Chiesa di San Pietro, il Susterru (una voragine profonda 295 mt) e il nuraghe Co e Serra e camminata fino a raggiungere Punta Giradili e l’ovile Us Piggius dove gli amici di Matteo (Paolo, Battista e Titina) ci hanno accolto con una cena tipica a base di capra di Baunei, maialetto, malloreddus, ricotta e miele e tante altre specialità a km zero. La notte trascorsa all’interno del pinetto di ginepri sotto fulmini tuoni pioggia e grandine.

5 – Un bell’arcobaleno e una colazione tipica ci danno il buongiorno! Salutiamo Paolo, Titina, Battista e le sue capre (tra cui alcuni capretti di appena 5 gg) e ci dirigiamo verso Santa Maria Navarrese passando sotto le maestose falesie di Punta Giradili e Pedra Longa.

Per noi valdostani abituati a dislivelli e alta quota, il trekking non è così impegnativo fisicamente ma il terreno non è mai facile e non è consentito distrarsi: sentieri sassosi e appena accennati, a tratti molto esposti, boschi e macchia fitti, pietraie con calcare taglientissmo (per la gioia delle scarpe!), canaloni ghiaiosi.Raramente il cellulare ha linea e la principale difficoltà è l’orientamento…ma per fortuna avevamo con noi Matteo la nostra super guida quasi local.
Abbiamo viaggiato con zaini “leggeri” : acqua, cibo e sacchi a pelo ci venivano portati via mare la sera e ritirati la mattina dentro appositi bidoni stagni.

Un viaggio emozionante e autentico quasi tutto in completa solitudine: sul percorso a parte Sara (l’attivista e giornalista di Geo) e Alberto (a caccia di pareti da chiodare) ,con i quali abbiamo condiviso la prima tappa, non abbiamo incontrato praticamente nessuno…salvo i turisti portati dai barconi in spiaggia a Cala Mariolu.
Le mie compagne di avventura Corinne e Valeria sono state fantastiche come anche la nostra super guida fantasma …pillola rossa ;-))

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