Sella (Punta) – Via Manera-Fulgenzi

Sella (Punta) – Via Manera-Fulgenzi
La gita
kowalski
5 31/08/2006

Note tecniche: via di grande impegno psico-fisico,richiede “naso” e capacità di proteggersi con nut e friend,sempre in forte esposizione e verticale,in ultimo la discesa fino al bivacco Andreotti non è certo una passeggiata. Tra le poche relazioni presenti l’unica di un certo valore è quella della guida ai Monti d’Italia,con queste precisazioni.
Se si segue la via originale di manera,e non la variante in fessura,occorre dalla seconda sosta (in placca e su chiodi, non su spit) portarsi sul margine destro della parete rossastra che sbarra la strada,in una evidente spaccatura,alla base della quale si trova un nut incastrato,salire la spaccatura (V) proteggendosi con friend medi,e guadagnare una zona rocce facili sul bordo destro della parete (sosta da attrezzare su spuntoni e clessidre).Da qui traversare a sinistra su cengia per una decina di metri(e non 50 come cita la guida) fino a reperire la sosta a spit. Da questo punto la relazione dei monti di italia è fedele .Quando si arriva sotto la parete finale,non vi è la sosta a spit e non vi è ometto, il camino da salire è il primo partendo da destra,ha un cordone incastrato a metà tiro,ma è invisibile dal basso,usciti da questo primo camino si trova nuovamente la sosta a spit,e la via è lineare.
Attrezzatura: v sono poi circa una decina di spit di via,sparsi per i 16 tiri,sostanzialmente sui passi più duri,ma che non servono molto come indicazione dell’itinerario da seguire,si trovano anche tre quattro chiodi. in ultimo,si arrampica con lo zaino,e una eventuale ritirata è problematica
Considerazioni personali:due grandi giorni di alpinismo,mercoledì con la via dei torrioni a punta Venezia ed oggi qui sulla manera. Quest’ultima è veramente una signora via,personalmente credo che si possa,in parte,capire la personalità dei grandi alpinisti,ripercorrendone le vie. Credo che questa indichi molto bene lo spessore del manera alpinista,aperta nel gennaio del 1968,naviga per 680 metri su questa immane parete,cogliendone i lati deboli,con una linea di grande estetica.
Grazie a max,che come sempre è stato amico e compagno di cordata di grande spessore e a cui toccano(chissà perché) i passi più duri. La giornata è stata splendida,meteo da sogno,quando si ha la fortuna di passare due giorni così,si può solo ringraziare.

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