Itinerario logico in quanto basta mantenere il filo di cresta, scavalcare o aggirare tutte le asperita’ la piu’ pronunciata delle quali la Becca di Guin ,una montagna con una sua fisionomia propria che va risalita al ritorno essendo il percorso di cresta il piu’ sicuro in assoluto da eventuali scariche di pietre nelle ore piu’ calde, in particolare sul versante sud est a picco su Cervinia. Minore pendenza e pareti innevate piu’ basse chiudono a monte sul lato ovest, l’esteso e crepacciatissimo ghiacciaio delle Grandes Murailles. Roccia a tratti buona, che richiede perizia nel toccarla nei lunghi tratti dove la cresta sia a valle che a monte della Becca di Guin si presenta spesso affilata e in forte esposizione. Un ascensione dai risvolti sobri per la spettacolarita’ e severita’ dell’ambiente in cui si svolge. Nel corso di questi ultimi decenni, sii registrano poche ripetizioni di quest’itinerario nel cuore delle Grandes Murailles . Selvaggia catena rocciosa separante la Valtournanche sul lato est, dalla piu ‘appartata Valpelline sul lato ovest. Il tragitto d’avvicinamento e gia’ di per se’ un viaggio. e la permanenza quassu’ in questo ormai abbastanza sgarulato bivacco prezioso riparo in caso di maltempo e un po’ come ridare spazio alla vera avventura.. Maltempo che non ha tardato a farsi sentire con lampi tuoni e pioggia, che ci hanno tenuto compagnia dalle 2.30 del pomeriggio, ora d’arrivo sul posto, fino a qualche ora ancora dopo la mezzanotte con continue folate di vento a scaricare barili di pioggia fino a lasciare di li a poche ore un cielo di colpo stellato e la certezza che la traversata a/r per stessa cresta sarebbe andata incontro a successo pieno. Come in effetti e’ stato. Grado massimo di difficolta’ riscontrato III+ . Arrampicata molto continua con lunghi tratti percorribili in conserva protetta e possibilita’ di utilizzare protezioni veloci della serie media dal 2 al 5 bd. Dal Paoluccio alla P.Sella e ritorno al bivacco in poco meno di 7 ore.
Ritorno da queste parti a 5 anni di distanza dopo un tentativo solitario arrestatosi alla Becca di Guin per nebbia. Conto finalmente saldato con Franco..che mi ha dato una mano..per un ascensione d’altri tempi risevata ormai solo piu’ a quei pochi che conservano ancora intatto il piacere di come si usava un tempo salire le montagne, senza fare caso piu’ di tanto ai rischi e pericoli che in questi ambienti si respirano ad ogni passo.