Seita (Monte) quota 2505 m da Besmorello

Seita (Monte) quota 2505 m da Besmorello
La gita
enzo51
2 10/04/2013
Accesso stradale
Si lascia l'auto poco a monte delle case di Besmorello
Osservazioni
Visto cadere valanghe a pera
Neve (parte superiore gita)
Crosta da rigelo non portante
Neve (parte inferiore gita)
Bagnata
Quota neve m
1300
Equipaggiamento
Scialpinistica

Sembrava finalmente arrivata l’occasione per la visita a un posto nuovo nella regione montuosa dell’Ubaye, ma a quanto pare ancora una volta il diavolo ha voluto metterci lo zampino. Al Colle della Maddalena stamane non si passava, per nuvole da vento che scaricavano neve sulla strada limitatamente all’area circostante il colle, mentre altrove era tutto sereno. Un cartello elettronico lungo la strada della Val Stura ne annuciava di fatto la chiusura! Proprio una vera iella..! Increduli, ma anche mossi dalla curiosita’ siamo saliti a tastare la situazione con mano, e una volta resoci conto della ralta’ li’ proprio davanti ai nostri occhi (impensabile una gita anche nei paraggi del colle, metti caso che ne so, tipo la Pe de Giun per via del gelido e sferzante vento proveniente dal colle stesso, e tale da non invogliare nemmeno a scendere dalla macchina). Condizioni nettamente migliori invece si presentavano a partire da circa meta valle in giu’. Ed ecco che dopo rapido consulto all’unanimita si opta per la gita di ripiego, la cui scelta viene a cadere sul Seita. Almeno qui non c’e’ da soffrire per il vento e il bagaglio di freddo che si porta dietro. Al contrario.. caldo ampi spazi di sereno a parte le solite velature, ma anche tanta, troppa e troppo marcia neve a costituire il vero ostacolo alla gita di oggi. Non tanto in salita, perche’ grazie al rigelo notturno sulle prime si e’ mantenuta dura, quanto in discesa. Anche perche’ abbiamo avuto la non brillante idea di scendere rimanendo in cresta (dove corre il cosidetto sentiero balcone) e mantenerla fin giu’ sopra i tetti di Besmorello. Chissa’ forse perche’ intendevamo farla in anello come alla fine e’ poi stata fatta, senza realmente volerlo. La neve ormai ridotta a mera poltiglia ci ha messo tutti a dura prova, in piu’ la scabrosita’ del terreno (cosa diversa d’estare), cui va aggiunto il bosco fitto nella parte bassa su pendenze sempre da vertigini hanno fatto il resto..! Abbiamo raggiunto la q.2515m direttamente dal basso su terreni notevolmente ripidi ma sicuri nell’ultimo tratto, per poi scendere al Seita la cima vera e propria q.2407m, dalla quale abbiamo intrapreso la rocambolesca discesa per cresta di cui davo cenno prima. Abbiamo persino provocato delle piccole slavine negli aggiramenti esposti che frequentemente trovavamo lungo l’irto (diciamo piu’ di ostacoli che di pericoli) cammino a valle, quando inevitabilmente si presentavano dei salti improvvisi che non consentivano di fare diversamente. Con Paolo, Rodolfo e Silvana, soci affidabili e sempre molto disponibili ad accettare la fatica incondizionatamente. Ci siamo imbattuti in delle tracce da ciaspole a partire dai 2000m in giu’ arrivando dal Seita, che con tutta probabilita’ risultano appartenere al gulliveriano Grilluscampestris che ci ha preceduti di poco, e al quale mandiamo un saluto..!

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