Due le cordate presenti oltre la nostra su quest’ostica montagna, come da qualcuno e’ stata definita. Entrambe di Svizzeri, di cui una subito ha rinunciato una volta giunti all’inizio delle difficolta’. Mentre l’altra un tentativo di portarsi piu’ in alto possibile almeno l’ha fatto (non sapremo mai se avranno raggiunto la vetta).Di certo il loro procedere in cresta assai lento non lasciava spazio a qualche dubbio che c’e la potessero fare. Cosa certa e’ invece il nostro arrivo in vetta a seguito di una dura e impegnativa scalata, sul filo di un ardita ed aerea cresta costantemente sferzati da un forte e gelido vento da est, a rendere ancora piu’difficile il gia’ difficile. Salita la rampa interamente su neve e a salire e a scendere. Eseguite una dozzina di calate, tutte scrupolosamente di venti metri ciascuna. La distanza esatta tra una sosta di calata e l’altra. Impiegate 7 ore da rifugio a vetta, incluso il lungo avvicinamento fino alla base della rampa con terminale superabile facilmente. La montagna era in ottime condizioni con solo una lieve spruzzata di fresca nella parte alta della cresta che non ha pero’ ostacolato piu’ di tanto il procedere. In ottima compagnia dell’affidabile e ben preparato Giuseppe F. Socio ideale per cimenti di questa portata.