Scarason (Cima) Via Gogna-Armando

Scarason (Cima) Via Gogna-Armando
La gita
albertber
5 23/09/2012

Una via tossica. L’impressione è di salire sul ring con Cassius Clay. Lo Scarason ti prende a pugni. Se però tieni duro per undici riprese ne esci distrutto ma tremendamente felice: i 400 m del “mostro” sono alle spalle e gli ultimi metri sono una “natural burella” verso un’ altra dimensione. L’ambiente carsico del versante sud è esattamente come la quiete dopo la tempesta, le ansie svaniscono nella gioia di aver vissuto un’ esperienza irripetibile.

Non penso che possa esistere una via precaria come la Gogna nel cuneese, non c’è un tiro che sia uno che consenta di abbassare la guardia e tirare il fiato, dove finisce la roccia marcia iniziano le instabili zolle d’erba. Tutto questo però perde importanza ripensando a come è iniziata la giornata, quando demoralizzati per le nuvole attendiamo il giorno, finchè all’ improvviso la nebbia del mattino si dissolve sbattendoci violentemente in faccia la tetra muraglia dello Scarason. A testa in su abbiamo capito come sarebbe finita la giornata. Come diceva Alessandro Gogna :”Anche il cattivo e il brutto hanno la loro bellezza terribile”.

Per quanto riguarda l’ aspetto tecnico sono indispensabili una serie di friends (volendo doppi da 0.75 a 2 BD), una di nuts e 5/6 chiodi di cui almeno 2 a lama. Sconsiglio di fare affidamento sui singoli gradi, spesso i tiri più ingaggiassi sono quelli più “facili” sulla carta.

E’ doveroso un saluto al gestore del rifugio Garelli, che con tanta pazienza ci ha tenuto d’ occhio per tutto il giorno, mostrandosi disponibile a ogni spiegazione e chiarimento sulle condizioni della parete.
Un saluto ancora più grande a Michele, immenso durante la via, tirata tra l’ altro tutta da primo!

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