Scarason (Cima) Via Diretta

Scarason (Cima) Via Diretta
La gita
albertber
5 25/09/2013

Si tratta di una via di notevole impegno fisico e morale, da affrontare con una buona dose di timore e rispetto per l’ “ambiente Scarason”. Vista la non più lunga durata delle giornate abbiamo deciso di bivaccare presso il terrazzino spiovente di S 10, vuoi perché non eravamo sicuri di uscire in giornata, vuoi perché il primo bivacco della vita sotto le stelle, appesi in piena parete, è il giusto condimento per un’avventura che difficilmente scorderemo. Ammirare l’alba dalla parete dello Scarason penso arricchisca culturalmente e moralmente.
Nonostante la bassezza della situazione attuale, porta a pensare che forse non è tutto riducibile a Santanchè e Billionarie: c’è ancora qualcosa in cui vale la pena credere e per cui merita lottare con impeto fino in fondo. Una meraviglia simile ripaga appieno per il gelido bivacco.

Preventivando un bivacco abbiamo affrontato la salita con un saccone macroscopico fornito, per non tradire la tradizione gastronomica italiana, di lardo, salame cotto, gorgonzola, fontina, grana, pane, pollo impanato, nocciole, cioccolato, albicocche secche. Da aggiungere 5 litri d’acqua e mezzo litro di cocacola… vorremmo mica patire la sete, no? E’ inutile aggiungere quanto sia complicato e faticoso gestire un fardello simile. Comunque con 11 ore di effettiva scalata siamo sbucati in cima alle 11 del mattino, accompagnati da un caldo sole di inizio autunno.
Senza saccone da recupero, molto più leggeri, per una ripetizione in giornata contare dalle 9 alle 12 ore.

A nostro parere, paragonandola alla vicina via Gogna-Armando, la Via Diretta risulta essere più impegnativa. La qualità della roccia è mediamente più sana, tuttavia bisogna considerare i gradi dei singoli tiri, sempre continui, e la totale esposizione e verticalità della via, da aggiungere ai famosi spit da 8 mm in alluminio del 1987, da maneggiare come dinamite pronta a esplodere. In gergo (almeno dal mio punto di vista): è incazzata nera.

Un grazie per le preziose informazioni e per il tempo dedicatoci a Fulvio Scotto e Massimo Rocca, autore della libera (!!!). Grazie anche al gestore del rif Garelli Colombo, che dal rifugio segue sempre con attenzione i frequentatori dello Scarason.

Con Michele, ormai socio storico.

P.S. I tiri più impegativi sono: L1, L5, L9 e L13. Si uniscono comodamente L4+L5 e L6+L7.

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