Sasso Moro dalla Diga di Campo Moro, giro

Sasso Moro dalla Diga di Campo Moro, giro
La gita
barrosismo
3 02/01/2020
Accesso stradale
Indispensabili pneumatici invernali
Osservazioni
Nessuno
Quota neve m
1500
Equipaggiamento
Scialpinistica

La gita è stupenda visto l’ambiente selvaggio e grandioso. Per lo scialpinismo ci sono posti migliori, su questo non si può obiettare.
Già l’arrivo alla diga di Campo Moro è un viaggio: con la strada completamente innevata, le gallerie buie piene di inquietanti candelotti di ghiaccio sospesi. Attraversata la diga scendo alla strada per l’alpe Musella con le pelli: errore. Meglio partire in assetto da discesa visto che si perdono circa 100m nel primo chilometro circa. Il sentiero per l’Alpe Musella comincia a salire stretto nel bosco con: poca pendenza, tratti ghiacciati, falsi piani, discese varie. Ecco spiegata la relativa bassa frequentazione.
Dall’Alpe finalmente si sale verso il rifugio Carate, che però NON va raggiunto. Si deve andare decisamente a destra ben prima del rifugio. Prendo una bella traccia ripida e gelata che con n-mila inversioni mi porta verso la Bocchetta di Fellaria. Proseguo con i coltelli data la neve scivolosa e durissima. Il tratto ripido sotto la forcella-colle non ammette errori. Qui faccio un po’ di numeri per perdita di un gancio di una pelle con relativa scollatura. Scollino sci sullo zaino ma senza ramponi. Dal colle coi ramponi e verso destra salgo sui pendii che adducono alla cima. Calcolare almeno 45 minuti dal colle alla cima. Mi pento di aver portato gli sci, in quanto è un continuo sali-scendi, per me non sciabile con la neve dura di oggi. CI sono un paio di traversi esposti e dei pendii più ripidi (picca in discesa in due punti).
Dalla cima il panorama è strepitoso col gruppo del Bernina scintillante in primo piano. Un po’ di vento gelido solo sulla cima.
Torno al colle tenendo i ramponi, ben attento ai tratti esposti. Calcolare un F in questa condizioni. Con gli sci scendo su neve dura (sci tremolanti come foglie al vento) ma portante per i primi 300m, poi inizia della crosta. Fino all’Alpe Musella sopravvivo tra: neve trasformata poco portante, bosco aperto, polvere pressata, sastrugi e polverella ogni tanto. Il sentiero dall’Alpe in discesa è un’avventura fatta di spazzaneve e acrobazie varie atte a salvare l’osso del collo e l’attrezzatura: ci sono riuscito. Ripellata finale di circa 20 minuti per tornare alla diga. Coda devastante da Sondrio a Lecco, w la Valtellina!

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