Oggi giornata meravigliosa con temperatura primaverile e ne approfitto per far due passi dopo tanta astinenza. Mi godo il caldo sole e il panorama lungo tutto il percorso, unica ma bruttissima nota negativa della giornata i cacciatori che purtroppo hanno ucciso un cinghiale che povera bestia non è morto subito ma si è trascinato ferito perdendo molto sangue ed è stato braccato e inseguito per quasi un’ora, fino ad andare a morire in mezzo a fitti rovi per cercare un ultimo riparo da chi lo braccava. Ho visto i numerosi cacciatori cercarlo con radioline e cani, per arrivare infine tra numerosi rovi alla povera bestia. Purtroppo lungo il percorso mi sono imbattuta nella scia di sangue che ha lasciato il poverino assieme ad alcune viscere interne, la tristezza è stata infinita così come la rabbia per queste crudeltà! Ho passato anche numerose postazioni dei cacciatori dove erano in agguato ad attenderlo e dove ho trovato assieme ad una grossa macchia di sangue anche i guanti di gomma tutti insanguinati abbandonati li sugli arbusti. Lasciamo questa tristissima parentesi e scusate se mi sono sfogata parlandone!
All’incrocio ho fatto una variante per allungare un pò il giro: ho proseguito in salita fin sul Monte Bignone, dove poco sotto ho pranzato godendomi il caldo sole per un paio d’ore, sul Bignone i contrasti son forti: nell’entroterra si vedono le Alpi innevate col loro candido mantello bianco, qua sulla costa il blu del mare si fonde con l’azzurro del cielo. Son scesa alla sella dopo il Bignone, da lì pochi metri in discesa verso Solva e tagliando in piano son tornata all’incrocio. Li ho preso il sentiero dell’onda e son tornata ad Albenga come da itinerario.
La gita oggi era da 5 stelle sicuramente, ma gli incontri….
Consigliata per chi vuol fare un giretto ad anello tranquillo e molto panoramico e con un pò di storia in mezzo.